Avezzano. In merito alle polemiche degli ultimi giorni sulla ciclabile nord il Comitato mobilità sostenibile marsicana intende esprimere il suo punto di vista con il presidente Dario Raglione: “a nostro avviso il progetto è nato con buone intenzioni ma non ha trovato la giusta realizzazione, perché non è inserito in un più ampio piano di viabilità alternativa. Bisogna avere il coraggio di assumere scelte coerenti con quanto è stato fatto fin ad ora, completando il percorso verso la zona nord e verso il centro della città. Il Comitato mobilità sostenibile ha manifestato le sue perplessità circa le tecniche con le quali è stata realizzata l’opera. Ad esempio l’utilizzo di un asfalto non adatto ad un percorso ciclabile e la costruzione un cornicione della pista ciclabile a modo di marciapiede e per nulla conforme a quelli smussi delle piste ciclabili. Non per questo possiamo condividere la posizione di chi vuole negare il valore di scelte che incoraggiano la mobilità alternativa. Il problema dei parcheggi esiste, ma ricordiamo che su tutta via Cavalieri di Vittorio Veneto esisteva la pratica diffusa del parcheggio selvaggio in curva e sui marciapiedi, molto spesso il traffico era intralciato da automobilisti maleducati incuranti del divieto di sosta presente lungo tua la strada. Chi fa polemica vorrebbe annullare la pista ciclabile e anche il marciapiede per stare più comodo? La presa di posizione del sindacalista della Uil Trasporti ci ha sorpreso perché vorremmo averlo affianco nelle battaglie a difesa di tutti i cittadini, e in particolare degli utenti deboli della strada. Un sindacalista dovrebbe protestare per il fatto che il parcheggio davanti al liceo psico-pedagogico viene occupato per metà da mezzi delle Poste che dovrebbero essere parcheggiati nei sotterranei dell’edificio delle Poste stesse. Dovrebbe contestare tutte le barriere architettoniche che ci sono ad Avezzano e nei mezzi pubblici, che hanno la maggior espressione nel sottopasso pedonale della stazione, assolutamente irrispettoso della civiltà. O mettere in discussione una ferrovia che risale al 1800 e che 20 anni fa permetteva di andare da Avezzano a Roma in 1 ora e mezzo e invece ne impiega minimo 2 e mezzo. In tutti questi anni gli utenti deboli della strada(non solo ciclisti ma anche pedoni, anziani e diversamente abili), sono stati abbandonati a loro stessi dai politici e nel 2011 si pone anche contro colui che dovrebbe difenderli”.