Avezzano. Botte alla moglie per mesi davanti alla figlia di due anni mentre è sotto l’effetto di alcol, ma ora dovrà presentarsi davanti al giudice del tribunale di Avezzano accusato di maltrattamenti in famiglia. Una convivenza travagliata, fatta di frustrazioni e di continue angherie, ma anche di pestaggi e aggressioni. E’ quella che ha portato al rinvio a giudizio di M.R., un 39enne arrivato in Italia dalla Romania qualche anno fa, e al trasferimento in una struttura protetta della compagna e della figlia. Insieme alla donna, di quattro anni più grande di lui, il romeno aveva messo su famiglia e la coppia ha una bambina di due anni. L’atmosfera in famiglia, però, con il passare del tempo, si era fatta sempre più irrespirabile, fino a trasformarsi in un vero incubo per lei e per la sua bambina. Infatti lui ha iniziato a fare uso di alcol e di conseguenza a maltrattare la compagna, anche alla presenza della piccola. In un’occasione la donna sarebbe stata anche pestata a sangue, tanto da essere necessario il trasferimento al pronto soccorso a causa delle ferite riportate. In un’altra occasione, il padre si era rifiutato di consegnare alla romena gli effetti personali della figlia, nonostante la presenza dei carabinieri. Ma gli episodi di violenza denunciati sono diversi. Come quando lei è stata presa a schiaffi e in faccia e a pugni in testa tanto da riportare un trauma cranico da contusioni, oltre a uno stato d’ansia reattivo, certificato dai medici dell’ospedale di Avezzano. Ogni episodio avveniva comunque davanti alla bimba. Tutto ciò ha portato a provvedimenti di allontanamento del capofamiglia, ma anche al trasferimento in una casa di accoglienza protetta e segreta della mamma e della figlia, in modo da evitare che lui possa ritrovarle. Il romeno, difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare il 3 maggio prossimo.