Avezzano. Una grande bandiera colorata e tanti palloncini gialli e azzurri hanno riempito il cuore di piazza Risorgimento per dire no alla guerra e sì alla pace. Nella piazza, dalle 15, ha risuonato forte il messaggio di pace, amore, accoglienza e libertà per l’Ucraina e per i cittadini ucraini ingiustamente espropriati delle loro case, dei loro ricordi, delle loro abitudini, ma anche delle loro vite e dei loro sogni.
Alla manifestazione, organizzata dal Tavolo della Pace in collaborazione con la diocesi dei Marsi, il Comune di Avezzano, il centro giuridico dei cittadini, l’Anpi, l’Uncem Abruzzo e tutte le amministrazioni marsicani, erano presenti tanti giovani e bambini che hanno chiesto a gran voce la pace per l’Ucraina e il mondo intero.
Messaggi di pace sono stati lanciati dal vescovo dei Marsi monsignor Giovanni Massaro, da Gino Milano dell’associazione Rindertimi, da Augusto di Bastiano del centro giuridico del cittadino, dal vice sindaco di Avezzano Domenico Di Berardino, dalla comunità Ucraina marsicana e da tutti i sindaci del territorio che, insieme a numerose famiglie, hanno riempito di colore e speranza una domenica piena di dolore, preoccupazione e tristezza.
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“I bambini hanno diritto a non lasciare in un angolo i loro giocattoli, hanno diritto a non dover sostituire le mascherine con un elmetto”, ha affermato la rappresentate del Punto pace, “basta vedere sangue che corre, i bambini hanno diritto ad avere la loro infanzia, non devo essere costretti a spazzare via le macerie delle loro vite”.
Tra l’inno dell’Ucraina, gli applausi e le bandiere sventolate in cielo non sono mancati poi attimi di emozione. “In questi giorni ho visto tantissima solidarietà da parte del popolo italiano”, ha affermato la portavoce della comunità Ucraina marsicana, “vi vogliamo ringraziare per questo e vi auguriamo tanta prosperità”.
“Che bello vedere questa a Piazza così piena, così ricca, così variegata”, ha detto il vescovo dei Marsi Giovanni Massaro, “una piazza abitata dai bambini, dai sindaci, dalle associazioni, dai cittadini, dai fedeli provenienti dalle nostre comunità parrocchiali. Siamo qui tutti insieme per dire no alla guerra, per dire che la guerra non guarda in faccia nessuno, per dire che la guerra distrugge, che la guerra uccide. Siamo qui tutti insieme per dire che noi questa guerra non la vogliamo, siamo qui per condannare la guerra. Stiamo vedendo in questi giorni”, ha aggiunto il vescovo, “scene che non avremmo mai voluto vedere, città distrutte, uomini e donne senza cibo, costretti a vivere in un bunker per ripararsi dalle bombe, stiamo vedendo figli che piangono i propri genitori e genitori che piangono i propri figli. Tutto questo noi non vogliamo vederlo, ma siamo qui”, ha sottolineato, “per esprimere la nostra vicinanza al popolo dell’Ucraina per dire che il vostro dolore è il nostro dolore”.