Tagliacozzo. “Che bella festa è la Benedizione Laurì, se porta jo stendardo ‘mpretissione Laurì, prepara pure tu no ciammellone pe poteglio beneì”. Con questi versi inizia “la Benedizione”, la lirica che il noto compositore Tagliacozzano, Luigi Venturini ha dedicato all’omonimo evento che da anni si svolge a Tagliacozzo nella domenica successiva alla santa Pasqua, con la celebrazione del Volto Santo. Al termine della messa che si è svolta alle 10.30 presso la chiesa dei santi Cosma e Damiano, come da tradizione, è partita una breve processione diretta a Piazza Obelisco, aperta dallo stendardo rosso e seguita dai membri ecclesiastici e dalla raggiera con l’effige sacra del Volto di Gesù Cristo. Dietro le istituzioni, i carabinieri, i vigili urbani, i membri dell’amministrazione comunale rimasti in carica, guidati dal vicesindaco Angelo Poggiogalle, che per l’occasione ha vestito la fascia tricolore. Al microfono, l’arcivescovo Ilson Montanari, di origine brasiliana, ha lanciato un messaggio di speranza: “Non so bene come sarà quest’anno per voi”, ha affermato, “ma vorrei ricordarvi che il Volto Santo di Gesù vi sta guardando… Misericordia per coloro che sono all’ombra, senza il volto di Dio che veglia su di loro. Le cose più belle e quelle più importanti arrivano sempre, ma devono essere attese, impariamo anche a pazientare”. Per la benedizione, allo schizzo della fontana, il popolo ha posto in alto il proprio dolce pasquale, chi il classico uovo di Pasqua, chi invece ha mantenuto fede alla tradizione con la “palombella” o il “cavalluccio” in aria. Purtroppo in seguito ai lavori di routine effettuati per aggiornare e sistemare i tubi di conduttura dell’acqua, lo schizzo non è più alto come una volta, ma non per questo la manifestazione non è stata sentita. In queste giornate cupe e tese per i cittadini, ci si augura che la serenità e i sorrisi di oggi abbiano raccolto un buon auspicio per prospettare un futuro diverso per Tagliacozzo, che ha necessità di veri e profondi cambiamenti. Il finale della festa rimane fedele alla conclusione della lirica del Venturini: “E quando jo prete ha tutto beneitto, Laurì, la palombella coglio cavallitto, Laurì; perciò puri a ti te lo so itto, alla cantina atemo i”.
Raffaele Castiglione Morelli