Avezzano. Lui non parla, lei si discolpa e sostiene di essere estranea ai fatti. Gianfranco Scipioni (43), di Avezzano, e Veronica Casillo (18), figlia della compagna di origini campane, arrestati per coltivazione e detenzione di ingenti quantità di stupefacenti, sono comparsi per l’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Proia. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere e resterà in cella, la ragazza, che rimane agli arresti domiciliari, ha invece ribadito davanti al giudice che con la vicenda non c’entra nulla. I carabinieri hanno trovato e sequestrato oltre sei quintali di marijuana in un campo in mezzo al Fucino, nella zona di Strada 40, oltre ad altri quantitativi di canapa indiana in via di essiccazione in una serra, per un totale di oltre sei tonnellate. Anche il fratello della ragazza sarebbe implicato nella vicenda ma per il momento non è ancora stato individuato. I carabinieri della compagnia di Avezzano stanno cercando di capire il suo ruolo nella vicenda e per ora è stato soltanto denunciato. Sembra sia stato visto nei giorni precedenti all’operazione aggirarsi con la sua moto nei paraggi del campo sequestrato. I due giovani e Scipioni sono difesi dall’avvocto Roberto Verdecchia. L’operazione che ha portato agli arresti e che ha permesso il sequestro della canapa indiana si è concretizzata dopo alcuni di sopralluoghi e monitoraggi da parte dei militari della compagnia di Avezzano e del nucleo specializzato in attività antidroga. Hanno osservato per un periodo di tempo il fondo agricolo lavorato a granturco, hanno scattato foto, girato filmati e fatto pedinamenti. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Roberto Savelli, ha consentito di attribuire le responsabilità della piantagione al proprietario, Scipioni, e ai due figli della compagna. Si cerca però di capire dove la droga, che veniva essiccata in una serra, fosse destinata.