Pescina. Con il patrocinio del Comune di Pescina e di Pescina Capitale italiana della cultura 2025 – città finalista (straordinario evento al quale, insieme con la Patria di Silone e Mazzarino, la Marsica e l’Abruzzo si stanno preparando, con ampia partecipazione), è stato accolto ieri, in un pomeriggio di magiche emozioni, il libro “Online@ A tre metri dal cuore”, di Simona Ettorre, la cui presentazione è stata coordinata dalla giornalista e speaker Orietta Spera.
La pandemia e tutto ciò che ne è conseguito, la consapevolezza di un nemico invisibile e la ricerca di contatto in un periodo di tempo che ha tenuto in scacco l’Italia ed il mondo intero, con inevitabili scenari neri, “sorprese” negative (come le intollerabili violenze domestiche, finite anche male, figlie di convivenze coatte) e falsi affetti nati sul web (e lì rimasti), a corollario di un racconto di vicende e personaggi realistici seppure inventati, che parla di vita, d’amore, dolore ed inganni con garbo e che, attraverso una scrittura guizzante, scorrevole e geniale (dalla terminologia adeguata, niente affatto “verbosa”, diretta ad una larga fetta di pubblico) resterà, probabilmente, importante storica testimonianza del lockdown, egida terribile, per sempre simbolo del nefasto anno 2020, così ben descritto dall’autrice, che lo vive con angoscia e fervore, annotando sfumature e risvolti.
L’opera della Ettorre, premiata, peraltro, in Colombia, a Bogotà, contiene un doppio messaggio di speranza (e, pure per questo dovrebbe essere diffusa nelle scuole): il primo di interculturalità, dal momento che l’origine di “Online@ A tre metri dal cuore” trova ispirazione da una lettera scritta in spagnolo, e quello a non abbattersi mai, costruendo sempre se stessi affrontando, senza reprimerli, i dolori e le insidie che la vita pone su ogni cammino.
Una raccomandazione, però: quello che si andrà a leggere non è da considerarsi un mero “manuale di sopravvivenza”, ma sicuramente, attraverso le vicende appassionanti della protagonista, può tradursi, sulla traccia indelebile del “Covid-moment”, in un piacevole mentore per le nostre esistenze.
A Pescina, nell’Aula Consiliare del Municipio, dove l’evento ha avuto luogo, erano presenti: il sindaco di Pescina, Mirko Zauri, Antonio Odorisio, assessore al Territorio, allo Sport e all’Ambiente, il capo di gabinetto Fulvia Del Grosso, il sindaco di Lecce nei Marsi Augusto Barile, che ha portato con sé la delibera di adesione a Pescina Capitale italiana della cultura 2025, accompagnato dall’assessore Erminio Gallotti, la presidente della Pro Loco di Pescina, Carole Prosia, e Roberta Cococcia, assessore alle Politiche Sociali e Scolastiche, nonché alle Attività Produttive, che ha inviato i suoi saluti.
Nutrita, sul posto, la rappresentanza locale di amici della Cultura, costituita anche dall’architetto Vincenzo Di Cerchio, da Maria Rita Francescone, dalla dottoressa Maria Paola Sforza, dalle maestre Chiara Caroselli e Barberina Tarola e da Maria Teresa Savina.