Avezzano. E’ terminata con una condanna ad anni un anno e quattro mesi di reclusione la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto A.G. di anni 67 originario di un paese del circondario reatino, che all’udienza del 15 aprile è stato ritenuto responsabile dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Daria Lombardi del reato di atti persecutori previsto dall’art 612 bis del codice penale nei confronti di una donna, che costituitasi parte civile si è vista riconoscere il risarcimento per i danni subiti ed una provvisionale pari 5mila euro.
La vicenda trae origine da una serie di denunce-querele sporte dalla persona offesa, giovanissima professionista di Avezzano, che nel settembre del 2022 denunciava di essere costantemente perseguitata dall’odierno imputato. In particolare la stessa riferiva come A.G., padre di un suo giovanissimo paziente, la perseguitasse attraverso chiamate e messaggi e che lo stesso si spingeva addirittura a pedinarla nelle occasioni di vita quotidiana ed a recarsi nei luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, spesso costringendo amici e familiari a collaborare con lui per cercare di avere contatti con la giovane donna. Pertanto la stessa si è vista costretta più volte a rivolgersi ai competenti organi di polizia giudiziaria, a cambiare completamente le proprie attività quotidiane e ad interrompere la propria attività professionale con le varie amministrazioni comunali presso cui prestava la propria attività professionale. Fatti, questi, che avevano portato il Gip del Tribunale di Rieti e poi quello di Avezzano, quest’ultimo per competenza territoriale, ad applicare nei confronti del sessantasettenne la misura cautelare del divieto di avvicinamento, sostituendo quella iniziale degli arresti domiciliari a seguito del suo arresto avvenuto in data 14 settembre 2023.
All’esito del giudizio abbreviato, in virtù delle testimonianze della stessa persona offesa, dei testimoni escussi, nonché della documentazione depositata, fattori che confermavano in tutto e per tutto la versione della persona offesa, costituita parte civile, si è cristallizzata ancor di più la responsabilità dell’aggressore. Il Pubblico Ministero dottor Maurizio Maria Cerrato nella sua requisitoria ha richiesto per l’imputato una pena contenuti nei due (2) anni di reclusione. Il Gip del Tribunale di Avezzano, dottoressa Daria Lombardi ha inteso mettere un sigillo alla vicenda condannando A. G. alla pena di anni uno (1) e mesi quattro (4) di reclusione per il reato di atti persecutori previsto dall’art 612 bis. La persona offesa si è costituita parte civile tramite il proprio legale l’Avvocato Roberto Verdecchia mentre l’imputato è difeso dall’Avvocato Giampiero Crescenzi.