Avezzano. Prosciolto da tutte le singole accuse dal Gip di Avezzano Maria Proia un quarantaquattrenne avezzanese G.P. che tra il 2011 ed il 2013 avrebbe indotto la sua ex compagna a subire minacce e molestie verificatesi durante la loro travagliata storia d’amore durata circa sei anni. L’uomo era accusato, così come prevede la norma dello stalking – alias atti persecutori – di aver provocato con le sue condotte reiterate nel tempo, un perdurante stato di ansia e di paura nei confronti della sua ex compagna, e ciò anche in relazione agli appostamenti davanti l’abitazione nonché presso il luogo di lavoro, comportamenti consistiti anche nel chiederle insistentemente le chiavi dell’abitazione nonché con l’utilizzo del telefono con plurime chiamate giornaliere ed offese varie, fattori che a dire dalla persona offesa l’avrebbero indotta a recarsi più volte presso il pronto soccorso locale per le cure del caso. Peccato, che esistendo un contrasto tra la narrazione dei fatti enunciato della persona offesa con quanto accertato attraverso le varie testimonianze, ci si è subito scontrati con una realtà ben diversa visto che la certificazione medica era risalente nel tempo e non corrispondente al tempus commissi delicti ma all’anno 2010, le telefonate erano chiaramente reciproche e di gran numero tra le parti, le liti intercorse così come testimoniato da persone escusse erano reciproche, e le molestie reiterate sul luogo di lavoro non erano corrispondenti alla realtà, avendo la parte offesa una nota attività commerciale in pieno centro oggetto di frequente transito da parte di chiunque. Gioco forza per il Gup di Avezzano, sussistendo i contrasti sopra evidenziati dal difensore dell’indagato avvocato Roberto Verdecchia, ha inteso pronunciare sentenza di non luogo a procedere, stante l’inidoneità degli elementi acquisiti per sostenere l’accusa in giudizio.