Si parla sempre più dei problemi comportamentali connessi con l’uso e l’abuso della tecnologia, ma perché questi si manifestano?
In realtà, sono ancora pochi i paesi che lo considerano un problema sul quale si dovrebbe intervenire con opportuni progetti tesi in primis alla sensibilizzazione e informazione. E’ però anche vero che la mancanza di statistiche, e persino di teorie esplicative su questo “nuovo” fenomeno, fa sì che i professionisti non abbiano a disposizione delle linee guida chiare che possano indicare in che modo intervenire in questo senso. Così che quando il problema si manifesta, si fa ricorso a modelli generalizzati di intervento legati agli aspetti comportamentali generati dalla dipendenza.
Secondo quanto riportato da Giochidislots.com: “Internet e le nuove tecnologie hanno cambiato le abitudini lavorative, hanno influito sulle forme di intrattenimento e sulla comunicazione delle persone. Come tutti gli elementi esterni al nostro modo naturale di essere, il loro abuso può causare dipendenza e disturbi psicologici che definiremo moderni”.
Sicuramente non vi sarebbe alcun problema se questi strumenti venissero usati in maniera responsabile, anzi, spesso si rivelano come mezzi utili anche per stabilire nuove relazioni sociali. Purtroppo sono i giovani ad essere maggiormente esposti agli effetti negativi della tecnologia, quando si produce un abuso della stessa, ma perché si manifesta la tecnodipendenza?
La tecnodipendenza presenta diversi livelli di coinvolgimento, che vanno dalla sensazione di disagio causata dall’assenza di qualcosa, utile per svolgere una particolare attività, alla sensazione di disagio e ansia che emerge per l’impossibilità di utilizzare un qualcosa che è considerato come una necessità.
Al Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza sulla rete, i dati forniti da “SOS il Telefono Azzurro Onlus” hanno confermato che la dipendenza da internet colpisce in particolare gli adolescenti italiani. Nel corso dell’evento è stata presentata l’indagine denominata “Tempo del web. Adolescenti e genitori online”, uno studio che prendeva in considerazione i modelli di business tramite la rete e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Dallo studio condotto su un campione di 600 giovani, è emerso che quelli tra i 12 ed i 18 anni e di altrettanti genitori tra i 25 ed i 64 anni, soffrono di dipendenza da smartphone. Il 17% dei giovani intervistati ha dichiarato di non riuscire a separarsi dallo smartphone; il 21% ha dichiarato che si alza di notte per controllare eventuali notifiche sui social network. Alla domanda “ti connetti più volte al giorno?”, la percentuale sale al 45%. Il 78% chatta su Whatsapp. Negli ultimi anni è calata di molto la media d’età in cui i più giovani si avvicinano per la prima volta ad Internet. Il 48% ha creato un profilo Facebook a 13 anni, il 71% ha dichiarato di aver ricevuto in regalo il primo smartphone ad 11 anni.