Leggi il capitolo II (La cavalla).
Leggi il capitolo I (I pezzenti).
È ancora tempo di restare a casa. Questo virus, se da un lato ci obbliga tra le pareti domestiche, dall’altro ci fa guardare con occhi diversi gli spazi in cui viviamo e la casa diviene il luogo dove viaggiare nel tempo e volare con la fantasia.
Per questo motivo abbiamo deciso di essere in qualche modo vicino a tutti i nostri lettori non solo con le incalzanti notizie, spesso drammatiche che in queste settimane siamo costretti a pubblicare, ma anche con una iniziativa che, speriamo, possa essere apprezzata contribuendo a tenervi compagnia in questi giorni di quarantena forzata.
Il secondo libro che proponiamo alla vostra attenzione, dopo il bestseller Polvere di Lago, è il lavoro di narrativa Per un pezzo di pane, messo a disposizione gratuitamente dall’autore Pietro Guida e dalla casa editrice.
I 14 racconti contenuti in questo libro parlano dell’assurdità della vita… e della morte. Dopo aver letto queste storie vere, ogni fatto incredibile a cui andrete incontro vi sembrerà la consuetudine. I fatti straordinari ma realmente accaduti sono ambientati tra gli anni ’20 e gli anni ’70. In queste pagine, secondo la profonda intuizione del poeta Romolo Liberale, «confluiscono più componenti che caratterizzano la sensibilità prima e la scrittura poi dell’autore, mai prendendo la distanza dai travagli di un’umanità che si direbbe figliata da un dio minore».
Nel libro ci sono riferimenti alla cronaca e alla storia, ambiti nei quali gli attori sono, di volta in volta, singoli o collettivi, ma tutti accomunati dallo stesso destino. E quando in primo piano ci sono la natura e la semplicità dei sentimenti, questi scritti sfiorano i confini della poesia. Ciò che sorprende è anche l’attenzione al rapporto che i fatti hanno con il tempo, la storia e i luoghi in cui sono collocati. È così che le vicissitudini di piccoli uomini si intrecciano con i grandi eventi storici, disegnando le coordinate narrative dell’intera vicenda.
I personaggi poveri di Pietro Guida non temono il loro destino, sono rassegnati a una vita di incognite. Conoscono la sofferenza di un percorso che, da una vita di privazioni, porta a un possibile momento di riscatto, come chi, salendo verso il Calvario, aspettava la Resurrezione. A quasi tutti i protagonisti di queste narrazioni, però, è riservato solo il travaglio della salita.