Avezzano. Una giornata per non dimenticare e per ricordare, con la Pro Loco di Avezzano, tramite l’allestimento di pannelli espositivi e commemorativi, il campo di concentramento della Prima Guerra Mondiale. Con questo evento, in programma venerdì, alle 11, nella zona parco giochi della Pineta del Concentramento di Avezzano e alle 12 in via Piana, all’ex cimitero di Chiusa Resta, la Pro Loco conclude gli innumerevoli appuntamenti celebrativi che già ha organizzato e che hanno voluto significare il ricordo di uno degli avvenimenti bellici più cruenti che ha colpito il nostro Paese: la Prima Guerra Mondiale.
“Per non dimenticare”: un gesto significativo che vuole, cento anni dopo lo scoppio della Grande Guerra, omaggiare, nel ricordo, le vittime che hanno dato la propria vita a difesa e per la libertà della Patria.
Per non dimenticare il campo dei prigionieri di Avezzano: il “PG 1”. Allestito dal governo Salandra, il campo di prigionia fu riservato a circa 15mila prigionieri dell’esercito austro-ungarico principalmente di nazionalità ceca e slovacca, polacca, tedesca, ungherese. I rumeni, che verso la fine del conflitto furono radunati nella Legione Romena d’Italia, ebbero una guarnigione e un campo di addestramento ad Avezzano. Dismesso per buona parte nel 1920, un settore venne riutilizzato nella seconda guerra mondiale per recludere i prigionieri di guerra indiani, inglesi, neozelandesi e pakistani.
Per non dimenticare Gianluca Tarquinio, il suo immenso bagaglio culturale, il suo incessante desiderio di offrire e condividere con il territorio le più piccole informazioni ricche di storia. Per non dimenticare la sua grande disponibilità per chiunque volesse conoscere. Incredibili i progetti e la sua straordinaria competenza nel ricomporre il Centro studi marsicani “Enrico Maria Palanza”, realizzato anche con l’aiuto degli studenti che lo amavano. Per non dimenticare il suo amore per la Pro Loco e per tutti i consiglieri. A lui si deve l’iniziativa di questo momento importante e di rilievo storico per la città.
Tarquinio insieme ad Umberto Irti, presidente onorario dell’ArcheoclubMarsica, ha redatto i testi dei pannelli così che la Pineta di Avezzano sarà un museo a cielo aperto. Grazie agli studi, agli approfondimenti archeologici della collaborazione dell’Archeoclub Marsica, si potranno evidenziare i resti delle strutture che appartenevano al campo di concentramento della Grande Guerra, il PG091. L’individuazione sarà possibile proprio con le indicazioni dettagliate che si potranno visualizzare sugli appositi pannelli.