L’Aquila. Ci sono in Italia oltre 600mila impianti da fonti rinnovabili. Di grande e piccola taglia, termici ed elettrici sono ormai diffusi nel 98% dei Comuni italiani, dalle aree interne ai grandi centri. Compongono un articolato sistema di generazione sempre più distribuita che nel 2012 ha garantito il 28,2% dei consumi elettrici e il 13% di quelli complessivi del nostro Paese. L’Abruzzo si colloca a metà classifica in questo scenario in forte e costante crescita, tanto per il numero di impianti, quanto per la produzione di energia da tutte le fonti pulite, messi in evidenza nel rapporto Comuni Rinnovabili 2013 di Legambiente realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia e presentato oggi a Roma nella sede del GSE. La nostra regione presenta, per l’anno 2012, 1002 MW prodotti da energia idroelettrica, 609 da energia solare, 235 dall’eolico, 0,07 dalla geotermia e 10,3 dalle bioenergie. Un incremento del 35% per quanto riguarda l’energia solare (il dato del rapporto 2012 era 450), e del 60% per quanto riguarda le bioenergie (il dato del rapporto 2012 era 6,4 MW). «Le fonti rinnovabili – dichiara Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – stanno ridisegnando lo scenario energetico del nostro Paese, con risultati impensabili solo pochi anni fa in termini di diffusione e produzione a dimostrare come gli impianti sono sempre più affidabili e competitivi». «In un periodo di crisi come questo, possiamo dire che almeno da qui arrivano buone notizie con un bilancio energetico italiano che dipende meno dall’estero e diventa più pulito e moderno, avvicinando la produzione alla domanda di energia di famiglie e imprese – aggiunge Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – Al nuovo governo chiediamo di intervenire subito per offrire una prospettiva di sviluppo duratura a un settore che può essere il traino per la crescita economica e la creazione di lavoro».