Tagliacozzo. Pendolari sul piede di guerra: “Adesso basta, direi che ormai la misura è colma”. Non migliora la situazione del trasporto pubblico locale e per questo lavoratori e studenti, che ogni giorno partono dalla Marsica per recarsi nella capitale, sono esasperati. Le speranze erano state racchiuse nel nuovo orario che, secondo alcuni, poteva cambiare le sorti dei pendolari e invece nulla di fatto. “E’ inutile tergiversare, è inutile tralasciare il problema, siamo stati anche troppo accondiscendenti, troppo buoni”, ha spiegato Daniele Luciani rappresentante dei pendolari marsicani, “con la speranza che tutto avesse un fine breve. Invece, no. Ormai la speranza è stata surclassata dall’ira, dalla presa in giro. E tutto questo grazie a Trenitalia, supportata dalla nostra Regione, ed in particolar modo dai suoi benpensanti politici. Siamo stati presi in giro, costantemente e quotidianamente, illudendoci che tutto andasse per il verso giusto. All’inizio, dopo un periodo di assestamento, sembrava che le cose si mettessero per un “binario” giusto, invece col passare dei giorni, siamo ritornati ai periodi bui dei ritardi quotidiani, sia “mattutini” che serali”. Il problema maggiore dei pendolari marsicani e abruzzesi in generale è rappresentato da una linea ferroviaria obsoleta e da mezzi vecchi che creano continui disagi ai passeggeri. “I treni che la mattina ci portano a Roma, sono costantemente in ritardo di 10-15 minuti (Lunghezza è off-limits), la sera altrettanto, con la differenza che il ritardo si raddoppia. Caso emblematico il treno 3248 in partenza da Roma Tiburtina alle 18.33, quotidianamente in ritardo”, ha continuato Luciani, “giornalmente la tratta Roma-Tivoli viene percorsa con un tempo di percorrenza che va dai 50-60 minuti, (pur non avendo fermate intermedie da fare), solo incroci, e tutti quotidianamente in ritardo, ma tocca sempre e solo a noi fermarci alla stazione, il metropolitano ha sempre la precedenza. Naturalmente il ritardo nel proseguire , aumenta, fino ad arrivare a destinazione, a Tagliacozzo e ad Avezzano, con i canonici 20-30 minuti di ritardo”. Da qui l’ira dei pendolari contro l’assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra che aveva promesso interventi immediati per risolvere almeno le criticità. “Grazie Assessore Morra, per le “sue concessioni” al “suo” dirimpettaio del Lazio Lollobrigida”, ha concluso Luciani, “ma tanto tutto questo non verrà mai certificato, perché il suddetto treno 3248 non figurerà mai in ritardo, perché la sosta che “è costretto a fare” da orario, azzera il ritardo con cui arriva ad Avezzano. Infatti il suo arrivo è previsto alle 20.10 ad Avezzano, mentre la ripartenza è prevista alle 20.23. Tutto studiato per evitare che arrivi a destinazione a Pescara in ritardo, infatti nella tratta che prosegue fino a Pescara, non incontrerà più ostacoli che lo faranno arrivare in ritardo. Cosa succederà il 10 Dicembre, se tanto mi da tanto, l’orario invernale sarà portatore di notizie funeste. Dove sono gli incontri di routine con i pendolari, per gli aggiornamenti, dove sono le promesse fatte, il materiale più funzionante, ancora abbiamo il problema della salita di Colli di Monte Bove, che senza sabbia al seguito non ce la fa a farla, il rispetto degli orari e della puntualità sia in partenza che in arrivo. Dov’è il ripristino dell’ arrivo ad una stazione più agevole (piazzale 1 e2 est non lo sono). Dov’è tutto ciò che ci ha promesso assessore Morra?”.