Avezzano. Perquisito studio di un professionista di Avezzano. La polizia postale, nell’ambito di un’operazione finalizzata al contrasto della pedopornografia, in collaborazione con il personale del commissariato di Avezzano, ha sequestrato del materiale informatico in un edificio che si trova a pochi chilometri da Avezzano di proprietà del professionista, impegnato dell’ambito del settore legale. Sono stati sequestrati dalla polizia hard disk con migliaia di file sospetti e supporti informatici di vario tipo.
Una rete di pedoponografia che ha portato le indagini fino alla Marsica. L’uomo risulta indagato nell’ambito di un’inchiesta che interessa diversi territori della Penisola. L’operazione, finalizzata al contrasto della pedopornografia, anche online, è coordinata dalla procura dell’Aquila e in particolare dal sostituto Roberta D’Avolio.
Sono stati sequestrati dalla polizia di Stato hard disk con migliaia di file sospetti, ma anche supporti informatici di vario tipo. L’obiettivo degli investigatori è quello di ricostruire la rete di rapporti tra cittadini residenti in varie regioni che, secondo le indagini, detenevano e scambiavano su internet foto e video ritraenti atti sessuali tra adulti e minori, violenze sessuali subite da bambini, e talvolta anche contenuti pedopornografici realizzati in danno di bambini molto piccoli. Si parla di migliaia e migliaia di file che dovranno essere analizzati.
Dall’analisi tecnica dei dispositivi informatici trovati in possesso del marsicano si potrà capire se il professionista fosse attivo su chat in cui vengono condivisi video di abusi sessuali nei confronti di minorenni. L’indagine sarebbe partita da un’attività di monitoraggio della polizia postale nei canali di file sharing, ma anche su piattaforme di chat e nel dark web, luoghi virtuali a cui si accede solo tramite vere e proprie attività sotto copertura.