L’Aquila. “Chiediamo che ci sia un tavolo di crisi regionale sull’emergenza bollette, simile a quello che c’è stato con la pandemia a livello nazionale e che quindi coinvolga tutte le parti politiche. Marsilio si dimostri per una volta all’altezza del suo ruolo. Mai come in questi giorni è emerso quanto siamo alternativi rispetto a lui e alla sua amministrazione. Per noi la priorità è aiutare le famiglie e le imprese abruzzesi ad affrontare la crisi energetica e il caro bollette”.
Lo ha detto Michele Fina, segretario del Partito Democratico regionale, nel corso della conferenza stampa all’Aquila.
“Non bastano le misure che arrivano dall’Unione europea, sebbene poche ore fa sia arrivato un importante accordo, non bastano quelle del governo – ha proseguito Fina – c’è bisogno del contributo delle Regioni. Altre, non l’Abruzzo, hanno operato mettendo in campo provvedimenti e risorse. Le nostre proposte le abbiamo depositate, indicando le modalità e i fondi di cui disporre, tuttavia Marsilio pensa esclusivamente ai giochetti politici, credendo di essere il più furbo: la sua proposta di legge elettorale è una distrazione e rivela la sua logica, quella di capo politico, di referente locale di Fratelli d’Italia. Dimostra che ha compreso che le prossime elezioni regionali saranno difficili e quindi prova ad aggiustare le regole in corsa, e tra l’altro ipotizzando una circoscrizione unica. Secondo questo approccio dovrebbe proporre anche che i parlamentari non siano scelti su base regionale o sub-regionale ma solo in un unico collegio nazionale, mentre il cuore della rappresentanza sta proprio nel conciliare gli interessi locali con quelli generali. Vista la proposta, si evince che la logica di Marsilio soffre l’idea che un eletto debba avere a che fare e rappresentare gli interessi del territorio, per questo così tanti parlamentari sono stati catapultati da fuori in Abruzzo e per questo lui stesso resta un catapultato da Roma. Tutto ciò fa il paio con il rilancio dell’autonomia differenziata in salsa veneta, che di fatto è una secessione, da parte del presidente del Veneto Zaia, e ci piacerebbe conoscere al riguardo la posizione di Marsilio e quella della destra abruzzese. In realtà la maniera più efficace per ottenere lo scopo che Marsilio dichiara, contrastare la politica campanilistica, è evitare i finanziamenti a pioggia a cui ci ha abituato, destinati ad accontentare i singoli consiglieri, o non andare in giro da Presidente della Regione, come fa lui, decidendo a quale comune dare i contributi e a quale no sulla scorta di criteri poco o per niente oggettivi”.
Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ribadendo la necessità del tavolo sull’emergenza energetica, ha detto che “non intendiamo invece sederci a un tavolo sulla legge elettorale, a meno che tutti i partiti della maggioranza non firmino la stessa proposta, poi vedremo il contributo che potremo dare, se il presidente del Consiglio regionale Sospiri ce ne darà l’opportunità”. Ha indicato le risorse che potrebbe essere disponibili da subito per contrastare il caro bollette, il cui utilizzo sarebbe da discutere con le parti sociali: 200 milioni per imprese e famiglie, metà dal bilancio dal 2023, metà da obbligazioni non ancora assunte sui fondi europei.
Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha definito la proposta di legge elettorale “una porcata, potrebbe lasciare a bocca asciutta alcune aree interne della regione”, il consigliere Dino Pepe ha sottolineato la divaricazione tra quanto proposto da Marsilio e la fase drammatica attraversata da imprese e famiglie, mentre Lorenza Panei, presidente della Conferenza delle Democratiche abruzzesi, ha avvertito: “Questa proposta di legge elettorale, se approvata, rischia di far sparire le donne dal panorama politico”.
Sono intervenuti anche Leo Marongiu, segretario del Pd della provincia di Chieti, e Rita Innocenzi, candidata alle scorse elezioni politiche.