Avezzano. Arrivano messaggi di solidarietà in merito alla querela, per diffamazione, preparata da Casapound Avezzano nei confronti di Don Aldo Antonelli. Come raccontato da MarsicaLive, ad annunciarlo sono i rappresentanti marsicani del movimento a seguito di alcune dichiarazioni riportate giorni fa da alcune testate giornalistiche, in cui il sacerdote ha parlato di leghisti, fascisti e “degli stupratori di CasaPound” in un discorso definito “senza capo né coda, intriso solo di livore e pregiudizi”.
“Casapound fuori dal salone del libro di Torino, perché l’antifascismo è alla base della nostra Costituzione e della convivenza civile”, si legge in una nota di Articolo 1, il Movimento Democratico Progressista della Marsica, a firma di Mario Casale, Rossella De Santis, Remo Pascucci e Gabriele Mastroddi, “a violenza verbale, fisica e di genere messa in atto da alcuni adepti di questa organizzazione negli ultimi giorni dimostrano la formazione culturale fascista e razzista del movimento”.
“E non può sfuggire che tale movimento oggi alzi la testa sull’onda di messaggi e parole d’ordine provenienti da esponenti di governo”, spiegano, “in primis il ministro degli interni, alimentando un clima di odio e di violenza razziale che il nostro paese non conosceva dal “ventennio” fascista. “Prima gli italiani”, “prima i romani”, la persecuzione contro le ong che salvano i migranti in mare accusate di favoreggiamento di immigrazione clandestina, per non parlare degli asinelli del comune di Riace per il trasporto dei rifiuti, accusati di non essere iscritti all’albo regionale: pura ridicola follia e anche tragica, come lo fu il fascismo. Articolo 1 sottolinea che da 74 anni in Italia e in Europa si sono consolidate pace e democrazia, non senza contraddizioni e difficoltà, ma con una ferma visione comune: mai più fascismi!”
“Tutte le difficoltà economiche, sociali, di genere, a volte veramente insopportabili e crudeli, sono parte della nostra vita che permette a noi”, precisano, “che siamo venuti dopo il fascismo e la riconquista della libertà, di costruire il nostro futuro nella democrazia, nel rispetto delle persone, nella conquista di diritti civili sempre più estesi, nel superamento delle diseguaglianze e nella solidarietà”. E’ in questo quadro che Articolo 1 è vicino a don Aldo Antonelli, denunciato da casapound per vilipendio, per aver richiamato alle proprie responsabilità un movimento di estrema destra che ripropone messaggi violenti e odiosi e che riportano il paese indietro di un secolo. “Un movimento vecchio a dispetto di giovani militanti, spesso incuranti della storia”, spiegano nella nota, “a don Aldo un abbraccio e un impegno a sostenerlo in questa vicenda, che non riguarda solo lui ma le fondamenta su cui si basano la nostra democrazia e la nostra Costituzione”.
Anche la Cgil dell’Aquila esprime la propria solidarietà ed incoraggiamento a Don Aldo Antonelli nel proseguire nell’impegno che pratica quotidianamente nei confronti dei più deboli, dei migranti, dei lavoratori e delle lavoratrici del territorio.
“Un impegno che si concretizza nella ricerca della giustizia”, si legge nella nota della Cgil, “dell’uguaglianza e dell’equità sociale. Esprimere liberamente il proprio pensiero a difesa dei principi della nostra costituzione rappresenta una libertà irrinunciabile. Continua a preoccuparci che diritti come quello di espressione, che ritenevamo definitivamente acquisiti perché sanciti dalla nostra carta costituzionale, siano minacciati dal clima di intolleranza che ormai si respira nel nostro paese e nel nostro territorio. Gli antifascisti, in questo momento, hanno un ruolo fondamentale nella realizzazione e, soprattutto, nella difesa della democrazia dove sono declinati i tutti nostri valori costituzionali. Il fascismo non è un’opinione ma un crimine”.
A sottolineare la vicinanza ad Antonelli anche l’ampi Marsica. “Esprimiamo la più piena e ferma solidarietà ad Aldo Antonelli per la denuncia ricevuta da parte di un’organizzazione politica della destra estrema che si è sentita lesa dalla libera e motivata espressione di Aldo sui gravissimi ed inaccettabili fatti di Viterbo”, spiegano, “il continuo richiamo di tale organizzazione a ideologie fasciste, xenofobe e violente, ingenera nei suoi militanti, come si è ripetuto innegabilmente nei giorni scorsi a Roma, comportamenti che superano ogni preliminare e civile condizione della nostra convivenza sociale, libera e democratica”.
“L’espressione di dura condanna dei colpevoli”, precisano, “in quanto personalmente responsabili, e delle loro idee in quanto riconducibili agli ambienti e alle organizzazioni di appartenenza, non solo è un diritto di Aldo e di tutti coloro che hanno a cuore la libertà e la sacralità della vita umana, ma un dovere cui ci chiama la nostra Repubblica democratica e la nostra viva Costituzione, che sono nate dalla lotta antifascista e dal sacrificio dei tanti che hanno dato la vita per garantire a tutti la libertà e l’eguaglianza. Continueremo instancabilmente ad affermare questi principi per un futuro di pace e di libertà nel nostro Paese, l’Italia, e nel mondo intero”.
“Esprimiamo la massima solidarietà a Don Aldo Antonelli vittima di una provocazione chiaramente neofascista”, scrive in una nota il Partito Democratico della provincia dell’Aquila, “cento anni sono passati ma non sembra sia cambiato molto. A cent’anni dalla fine di una guerra che fu, come tutte le guerre, un inutile massacro, ancora si “cavalcano” sentimenti come il populismo, il nazionalismo”.
“Non è bastata la lezione della Storia”, si legge, “non sono bastate le decine di milioni di morti che i nazionalismi e i fascismi hanno portato al mondo. Siamo tornati allo squadrismo e alle intimidazioni, il PD oltre ad esprimere la piena e incondizionata solidarietà a Don Antonelli riafferma il proprio impegno nella difesa dei valori di partecipazione, solidarietà, integrazione e libertà che stanno alla base della nostra costituzione”.
“Molte delle responsabilità ricadono su alcuni leader politici che rivestono ruoli istituzionali e di governo e con la loro irresponsabile retorica giustificano, istigano, agevolano taluni atti di intimidazione e intolleranza fascistoide”, conclude il PD della provincia dell’Aquila, “siamo al fianco di Don Aldo Antonelli nel condannare ogni rigurgito di una ideologia anti-democratica, razzista e intollerante. La democrazia è una conquista che va continuamente difesa. Questo Paese ha già dato, il mondo ha già dato”.