L’Aquila. Le associazioni di categoria escono di scena dal palcoscenico del Patto di Sviluppo. Cna, Confartigianato e Confesercenti hanno deciso di autosospendersi dal Patto per lo sviluppo, perchè “la collaborazione con la Regione non e’ piu’ possibile. Occorre rimettere subito l’impresa al centro dell’azione del governo regionale”. I rappresentanti delle imprese del commercio, dell’artigianato, del turismo e dei servizi (che garantiscono il 75 per cento dell’occupazione regionale) non sono piu’ disposti a mettersi “in coda” e aspettare il loro turno, hanno chiarito stamane. Le richieste avanzate per uscire da questa situazione di difficolta’ sono precise: “Sollecitiamo – specificano Cna, Confartigianato e Confesercenti – l’annullamento e la conseguente rimodulazione del Fondo unico per le attivita’ produttive destinando quei 19 milioni alle imprese. Serve poi un’agenda che preveda una ricognizione profonda delle risorse disponibili e porti l’Abruzzo a una riforna della pubblica amministrazione tagliando drasticamente gli apparati ipertrofici di cui si circonda la politica e dando vita a una Agenzia unica per lo sviluppo regionale e abolendo i doppioni ancora in vita. Da chiudere, questa un’altra richiesta, la stagione dei commissariamenti di enti e settori che ha segnato e segna questa consiliatura”.