Una piccola pagnotta tagliata a metà e farcita con abbondante panna montata. Il maritozzo è oggi uno dei grandi classici della pasticceria. Ma siete curiosi di conoscere chi l’ha portato ad Avezzano per la prima volta? Si chiama Emilio Carmignani. Il cognome vi dice qualcosa? Beh, parliamo del creatore dell’omonima pasticceria del centro di Avezzano, la più antica della Marsica, che stuzzica il palato di chi dei dolci (con la D maiuscola) non può fare a meno.
La storia. Dalla Toscana al Lazio per finire in Abruzzo. Nella Marsica, precisamente. E’ questo il percorso di Emilio Carmignani che, all’insegna della passione e della formazione, ha portato alla nascita di una realtà destinata a durare negli anni. Era il 1953 quando la pasticceria aprì per la prima volta ad Avezzano. A seguire le sue orme: prima il figlio Michele, che da lui ha ripreso la stessa passione e poi suo nipote Emilio, che si occupa oggi di gestire la nota attività commerciale, la quale vanta riconoscimenti anche a livello regionale (Il Guerriero di Capestrano), nonché importanti diplomi e premi. Ecco cosa ci ha raccontato…
Ingredienti di qualità e freschezza dei prodotti. “Qualità e freschezza è il nostro slogan. Garantiamo prodotti freschi realizzati con ingredienti di altissima qualità. Tutti i giorni, alle 5 del mattino, la cucina prende vita e iniziano le preparazioni. Per questo motivo prestiamo anche grande attenzione al cibo che a fine giornata potrebbe finire nel cestino. Abbiamo da circa un anno adottato una nuova filosofia: lo spreco non è il benvenuto! Le paste, i cornetti e tutto ciò che avanza quando arriva l’ora di abbassare le serrande del negozio, lo doniamo in beneficenza grazie a un rapporto di collaborazione con la Caritas”.
La tradizione… Voi vi starete chiedendo: le ricette sono quelle di una volta? La risposta è assolutamente sì. E non solo. Oltre alle ricette, anche il metodo di preparazione rimane lo stesso. “Molte volte mio padre e Alessandro Trombetta (grandissimo pasticcere che lavora con noi da circa 40 anni) potrebbero agevolarsi il lavoro utilizzando delle planetarie automatiche o macchinari di ultima generazione. Questo però non accade perché l’autenticità del loro lavoro risiede proprio nella forza delle loro mani e degli stessi utensili che utilizzava addirittura mio nonno”.
…abbraccia l’innovazione. Questo non vuol dire, però, che non c’è spazio per l’innovazione. Il mix di tradizione e novità risulta essere ugualmente vincente. “Noi siamo felici di essere curiosi. E’ questo ci spinge a viaggiare molto, a frequentare tanti eventi nazionali e internazionali alla cui base c’è la voglia di conoscere e di confrontarsi. Nel nostro negozio i prodotti sono tutti locali, a km 0, ma quando ciò non è possibile andiamo alla ricerca di eccellenze mondiali. Da quest’anno, inoltre, abbiamo aderito al progetto Erasmus + e in laboratorio abbiamo un ragazzo belga. Cosa dire… un’altra occasione per scambiarci idee e ricette. In fin dei conti, anche nel mondo della pasticceria, non si smette mai di imparare”.
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