Avezzano. Partecipazione popolare interroga Di Pangrazio sulla tassa rifiuti. La raccolta differenziata è al 70per cento ma la Tari non scende. Solo di inerzia e distrazione si tratta? I consiglieri comunali di Partecipazione Popolare (Alessandro Barbonetti, Vincenzo Gallese e Alberto Lamorgese) hanno presentato una interrogazione urgente a risposta scritta rivolta al sindaco Gianni Di Pangrazio sulla raccolta differenziata e sulla mancata riduzione della relativa tassa comunale (TARI). “Il Comune di Avezzano appartiene al gruppo dei 1368 comuni italiani che superano la soglia del 65% di raccolta differenziata”, hanno osservato i tre consiglieri, “e questo successo è dovuto al certosino lavoro di alcuni assessori (ricordiamo Crescenzo Presutti), tutti sostituiti dal Sindaco forse perché troppo bravi”.
Nell’interrogazione si osserva come l’aumento della raccolta differenziata abbia portato alla riduzione delle quantità di rifiuti conferiti in discarica. Da questo un duplice beneficio: in primo luogo, il Comune ha ottenuto risparmi importanti, producendo meno pattume indifferenziato, sulla base del meccanismo premiale noto come ecotassa (Legge n.549/1995). In secondo luogo, l’incremento delle quantità di raccolta differenziata ha permesso inoltre il recupero, il riciclo e la vendita di pregiati materiali conferiti dai cittadini (alluminio, carta, vetro, plastica, ecc.). E qui casca l’asino, ovvero fuor di metafora casca l’Amministrazione. “Il combinato disposto del doppio meccanismo sopraesposto (riduzione ecotassa e vendita materiali pregiati) avrebbe dovuto portare – osservano i consiglieri di Partecipazione Popolare – a una sostanziale riduzione della tassa sui rifiuti (TARI) a beneficio della cittadinanza. Questo è puntualmente avvenuto in centinaia di comuni italiani che hanno superato la soglia del 65% di differenziazione, con sconti di tariffa fino al 50%. Solo per fare un esempio a noi vicino, il Comune di Celano, come conseguenza della differenziazione, ha già ridotto la TARI del 10% nel 2016 ed un ulteriore 10% sarà ridotto nel 2017 e così via di seguito”. “Più volte la questione della riduzione della TARI è stata sollevata – osserva Barbonetti – e più volte il Sindaco Di Pangrazio ha risposto in maniera evasiva rinviando tutto al futuro. A cinque mesi dalle elezioni comunali, è lecito pensare che anche di questo aspetto del Programma di Mandato non se ne farà nulla, come non si è fatto nulla sugli aspetti più qualificanti del Programma stesso. Si è generato in definitiva un sistema perverso. La raccolta differenziata aumenta, ma il Comune non controlla. Il cittadino pertanto genera un bene, il rifiuto differenziato, del cui valore viene a beneficiare solo il privato, complice una Amministrazione quantomeno distratta. Una situazione assurda ed intollerabile per i cittadini di Avezzano che meriterebbe una maggiore attenzione da parte degli organi di controllo come Magistratura e Corte dei conti”. “I cittadini hanno diritto a risposte chiare da parte del Sindaco – chiosa Lamorgese. Per quale motivo la vendita dei pregiati materiali conferiti dai cittadini di Avezzano (alluminio, carta, plastica,vetro, etc.) non si è ribaltata, a differenza degli altri comuni virtuosi come Celano, in una sostanziale riduzione della tariffa? Per quale motivo l’Amministrazione è rimasta inerte, e non ha attivato in questi lunghi cinque anni i sistemi di misurazione (peso e volume)? E per quale motivo dei tre centri di raccolta previsti nel contratto con Tekneko, soltanto uno risulta operativo? Ove fossero operativi tutti e tre, il costo del servizio scenderebbe ulteriormente, con possibilità anche per tale via di riduzione della tariffa”. “Inquietanti interrogativi riguardano poi la sistematica disorganizzazione del settore Ambiente del Comune – sottolinea Pissino Gallese. Non si capisce per quale motivo il settore Ambiente sia stato mantenuto sotto dimensionato come organico. La disorganizzazione del settore e la continua sostituzione di assessori, mirano forse a lasciare le cose esattamente come sono? Ben altro trattamento si riserva il sindaco, che si è dotato di uno staff elefantiaco di 10 impiegati e di ben due dirigenti, dei quali l’ultimo (Sergio Natalia) assunto con una retribuzione stellare di quasi 70mila euro più benefit e premi. Invece di assumere Natalia, non sarebbe stato meglio far funzionare meglio il settore Ambiente, e così ridurre le tariffe per tutta la comunità?”. In definitiva, osserva Partecipazione Popolare, i virtuosi cittadini di Avezzano dovevano essere premiati già da tempo con importanti sconti della TARI, ed invece sono beffati da tariffe eccessive, e qualcuno invece si è arricchito, complice la distrazione dell’Amministrazione. Ma forse non si tratta di distrazione, bensì di mancanza di volontà politica da parte del sindaco che nulla ha fatto, in questi anni, per ridurre la tariffa applicando il sistema di controllo a peso e volume previsto dalla legge e dai regolamenti. Non solo di distrazione si tratta, ma anche di inerzia e cattiva gestione, per non dire altro. Anche chi dovrebbe “controllare” il Comune, ad Avezzano, appare stranamente distratto, concludono amaramente i tre Consiglieri Partecipazione Popolare