Avezzano. Iniziata la cassa integrazione a rotazione alla clinica di Lorenzo. Riguarda alcune categorie di dipendenti, infermieri, amministrativi e personale ausiliare, e si protrarrà fino al 29 giugno 2013. Il provvedimento è stato firmato dalla Uil mentre le altre sigle sindacali si sono dette contrarie al provvedimento in virtù di una sentenza del Tar che rimette in discussione i tagli apportati dalla Regione alle cliniche private. Nonostante la situazione del budget e dei posti letto sia rimasta invariata rispetto al 2012, la proprietà ha insistito sulla necessità dei licenziamenti se non fosse stata concessa la cassa integrazione.
La cassa integrazione viene concessa ad aziende in difficoltà economica ma la struttura avezzanese può contare sulla sentenza del Tar che blocca i tagli e su un’attività molto intensa visto che non risultano diminuzione di ricoveri e prestazioni. Spesso il personale infermieristico è costretto a raddoppiare notti e turni per far fronte alla grande quantità di interventi e ricoveri giornalieri. La clinica aveva annunciato il licenziamento che era solo il primo legato alla situazione delle cliniche nella Marsica. Anche le altre case di cura marsicane hanno paventato tale rischio e si stima che nella provincia potrebbero essere tagliati 47 posti letto alle cliniche private di cui la grande maggioranza nella Marsica. Secondo le previsioni della Cgil, inoltre, nella Marsica ne verrebbero tagliati 34. Sotto accusa sono i provvedimenti 25 e 39 del 2012. Il primo toglieva i posti letto delle case di cura, il secondo applicava in modo inconsueto la spending review del governo Monti.Infatti il taglio dello 0,5% chiesto dal governo sui contratti in essere calcolati sul consuntivo del 2011, in Abruzzo è diventato del 9,9%, con un’operazione formalmente rispettosa della legge, ma sostanzialmente errata. Tutto ciò si trasformerà in nuovi licenziamenti per altri lavoratori.
C’è però la questione legata a una sentenza del Tar che ha recentemente concesso la sospensiva alle cliniche private che avevano inoltrato ricorso contro due decreti del commissario Chiodi. Infatti in Abruzzo il consuntivo del fatturato 2011 per le cliniche private era stato calcolato basandosi sul fatto che non tutto il budget è stato speso. Ciò però era avvenuto soprattutto perché il terremoto aveva tenuto ferme alcune importanti case di cura. Quindi, applicando lo 0,5% a un budget inferiore, il taglio è stato nettamente superiore arrivando quasi al 10 per cento e soprattutto è stato spalmato su tutte le cliniche, anche su quelle che avevano addirittura fatturato più del budget.