Avezzano. La denuncia per l’interruzione si pubblico servizio a danno di due pendolari marsicani non ha fondamento. A spiegarlo sono gli stessi lavoratori che la scorsa settimana, a seguito dell’annuncio di Trenitalia di bloccare il convoglio proveniente dalla Marsica a Tivoli, si sono lamentati sia sul treno, sia sulla banchina ma senza invadere i binari. “I pendolari non hanno assolutamente invaso, occupato od attraversato i binari nella stazione di Mandela”, ha riferito Giandomenico Di Vito, “i due pendolari marsicani sono stati denunciati dai Carabinieri intervenuti ritenendo responsabile dell’interruzione non Trenitalia, che fa fermato definitivamente il treno a Tivoli, ma le persone che, spontaneamente, gli hanno esposto la problematica”. Nessuna invasione dei binari, dunque, ma solo una rimostranza per quello che stava accadendo. “Quando eravamo all’altezza di Mandela ci è stato annunciato che il treno si sarebbe fermato a Tivoli”, ha raccontato Ciotti, “abbiamo iniziato a protestare perché sapevamo bene che a Mandela c’era un bus che poteva essere attivato per portarci a Roma. Siamo scesi sulla banchina e sono arrivati i carabinieri. Io stesso sono andato da riferire a uno di loro che c’era in corso un’interruzione di pubblico servizio e dovevano intervenire per porre fine a questo modo di fare di Trenitalia”. Oltre il danno, però, per Ciotti e un altro pendolare è arrivata la beffa. “Nessuno di noi ha invaso i binari”, ha continuato il marsicano, “siamo rimasti sulla banchina a protestare, ma non abbiamo interrotto il servizio. Il carabiniere presente in stazione non so cosa abbia visto fatto sta che ha denunciato me e un altro pendolare per interruzione di pubblico servizio. Quando ho ricevuto la notifica non potevo crederci anche perché sono stato denunciato per una cosa che non è accaduta”.