Avezzano. Fuoco di sbarramento del Parco Sirente Velino in difesa dei “gioielli di famiglia” messi a rischio da una proposta di riperimetrazione mirata a escludere 3.300 Ha di una delle zone di maggior pregio naturalistico e paesaggistico oggetto di 3 interventi di tutela e salvaguardia dell’orso bruno marsicano e dei delicati ambienti dell’area finanziati dall’Unione Europea. Unanime la richiesta dei vertici dell’Ente, senza sé e senza ma, messa sul tavolo del Consiglio Regionale d’Abruzzo: “rigettare la proposta di riperimetrazione avanzata dal Consigliere Luca Ricciuti”. Contrarietà politica corredata da un corposo dossier che mette nero su bianco l’altissima valenza ambientale di quei territori nei Comuni di Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio, il primo assolutamente contrario all’idea, il secondo non favorevole. Il Presidente del Parco e l’intero Consiglio di Amministrazione chiedono ai Consiglieri Regionali, nel rispetto dei ruoli istituzionali, che la proposta di legge venga respinta o rimandata alla commissione consiliare competente che non si è espressa in merito, in virtù dei regolamenti consiliari, per permettere l’audizione delle comunità locali rappresentate dalla Comunità del Parco ed i Comuni soprattutto quelli interessati dal taglio che in un caso (Rocca di Cambio) non si è espresso ed in un altro caso (Rocca di Mezzo) ha chiaramente contestato la proposta di escludere parte del proprio territorio dall’area protetta. Evidenziano inoltre che già a suo tempo l’Ente si è dichiarato contrario nelle sedi istituzionali anche perché la proposta in oggetto è carente di studi prodromici fondamentali quali la VAS (valutazione ambientale strategica) che comporterebbero con certezza l’infrazione alle norme comunitarie. Inoltre fanno presente che nel corso formativo della proposta, la cartografia illustrante il progetto di legge è cambiata dopo le audizioni iniziali. I due settori oggetto della proposta sono parte dei Piani di Pezza e parte dell’Altopiano delle Rocche, In tali zone, sono inclusi numerosi Habitat e specie altamente protette elencati nella Dir. 92/43/CEE “Habitat” e nella Dir 79/409/CEE “Uccelli” in gran parte inseriti nei formulari Natura 2000, nonché i due Siti NATURA 2000 (ZPS IT 110130 “Sirente Velino”; SIC IT 110206 “Monte Sirente e Monte Velino”) l’Ente Parco ha realizzato tre progetti LIFE NATURA finanziati dall’Unione Europea aventi l’obiettivo di conservazione dell’orso bruno marsicano con interventi di piantumazione e potature nell’area di Pezza oltre alla bonifica dell’area nell’ambito di un altro progetto LIFE “ Azioni urgenti nei SIC del Parco Sirente Velino”. L’Ente Parco poi è uno dei sottoscrittori del P.A.T.O.M. (Protocollo di intesa per la conservazione dell’orso bruno marsicano) che individua nell’area e per il settore di Monte Rotondo-Piani di Pezza una macroarea B di alto significato dove la specie può trovare aree idonee di diffusione ed aree di connessione e collegamento con le parti più lontane del suo areale potenziale lungo la dorsale appenninica. Attualmente è in corso anche il progetto Life Crainat coordinato dalla Regione Abruzzo, finalizzato alla conservazione del gambero di fiume, che vede come area di intervento l’Altopiano delle Rocche, mentre l’area dei Piani di Pezza costituisce un ottimo habitat del Grifone nidificante nel versante meridionale del Velino: specie reintrodotta dal Corpo Forestale dello Stato che ha sottoscritto un protocollo per la conservazione con l’Ente parco. Con l’esclusione di tali aree l’unico risultato tangibile sarebbe la apertura della caccia in tali zone, apertura che è stata marcatamente contestata anche dai numerosissimi turisti amanti di queste aree con una importante ricaduta in negativo di questo settore economico in un momento di crisi. Insomma, una lunga serie di importanti motivi per chiedere lo stop ai tagli imposti dall’alto, con l’apertura di un confronto con il basso, ovvero i rappresentanti della comunità locale.