L’Aquila. Nella conta delle femmine con cuccioli è stato evidenziato come nell’anno solare 2024 sono state avvistate un numero minimo di 5 unità riproduttive e 10 nuovi nati. Questi i numeri registrati nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
È infatti arrivato uno dei momenti più attesi dell’anno, ovvero il periodo in cui, dopo mesi di attente analisi, il personale del Servizio Scientifico del Parco Nazionale d’Abruzzo restituisce il Report sulla conta delle Femmine di orso bruno marsicano avvistate con i cuccioli dell’anno.
La “conta cumulativa delle unità famigliari di orso bruno marsicano” viene svolta annualmente dal Parco attraverso il personale del Servizio Scientifico del Parco in collaborazione con i guardiaparco, i carabinieri Parco e i volontari del Servizio Civile. Queste importanti operazioni, svolte dal Parco seguendo un protocollo standardizzato e sperimentato nel 2006 in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, sono finalizzate alla stima di produttività della popolazione di orso bruno marsicano nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nell’area contigua.
Da aprile a dicembre, gli operatori raccolgono dati attraverso una strategia che prevede l’utilizzo di più tecniche: 3-4 repliche annuali di osservazioni con monocoli in simultanea da più postazioni tra agosto e settembre, osservazioni mirate, monitoraggio con fototrappole da maggio fino a settembre e, infine, la raccolta e verifica di osservazioni da parte di terzi tutti l’anno.
I dati poi, da gennaio a febbraio, vengono analizzati dal personale del Servizio Scientifico seguendo metodi ed adottando criteri che permettono di ridurre al minimo il rischio di un “doppio-conteggio”, restituendo un numero minimo certo di unità riproduttive e di nuovi nati.
Nel 2024 come detto, nel Parco e nella sua area contigua è stato contegisto un numero minimo di 5 femmine di orso bruno marsicano, per un totale di 10 cuccioli nati, per 9 dei quali è stata accertata la sopravvivenza alla stagione autunnale.
Un ddatodunque positivo per il futuro della specie, al quale vanno anche aggiunte le 2 femmine avvistate con 2 piccoli dell’anno ciascuna, fuori dal Parco, nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana e Alto Gizio (RNRMGAG) e nei Comuni di Roccaras o e Rivisondoli. Di questi 4 cuccioli, 3 sono riusciti a sopravvivere fino l’inverno.