Avezzano. Una coppia di sposi aveva scelto il parco dell’incile come location per il loro servizio fotografico, ma il consorzio di bonifica, a pochi giorni dalle nozze, non ha autorizzato l’ingresso.
I giovani sposi avevano inviato una richiesta al consorzio di bonifica ovest, che inizialmente si era detto disponibile ad accordare il permesso per la location del “madonnone” e dello spledido parco all’italiana circostante. Poi però, a pochi giorni dalle nozze, il consorzio spedisce una nuova comunicazione, in cui viene comunicata l’impossibilità ad accogliere la richiesta, per motivi tecnici e amministrativi riguardanti il personale.
A parte il disagio per i due giovani sposi, che per ricordare il giorno più importante della loro vita avevano scelto l’opera più rappresentativa del patrimonio storico-culturale della Marsica, questo diniego apre nuovi interrogativi sull’effettiva capacità di fruizione turistica dei cunicoli di Claudio/Torlonia da parte dei soggetti interessati. Negli ultimi tempi si è molto parlato di aprire al grande pubblico l’opera idraulica più importante dell’antichità, ma come possono gli enti interessati pensare di gestire grandi flussi di persone, che potrebbero prenotare o arrivare a qualsiasi ora del giorno, quando ci sono problemi di fruizione anche per poche persone e con prenotazioni fatte con settimane o mesi di anticipo?
A questo punto ci si domanda se il territorio e tutti gli organi coinvolti siano davvero pronti ad accogliere un flusso turistico importante come quello dei cunicoli di Claudio, che dopo i lavori effettuati presentano difficoltà di fruizione ben maggiori, quando non si riesce nemmeno a garantire l’apertura della parte oggi (in teoria) fruibile dal pubblico, come il parco Torlonia dell’incile? La strada migliore potrebbe essere quella indicata più volte dalla Sopritendenza, che come già scritto in passato (pezzo disponibile qui) almeno in questa fase iniziale vedrebbe di buon occhio l’inserimento di un soggetto terzo, che presenti specifici requisiti, che possa essere in grado di guidare tutti gli attori coinvolti (i Comuni, il consorzio di bonifica, la DMC Marsica, e tutti coloro che volessero aderire) in un processo di fruizione turistica degno di questo nome, e che oltre all’organizzazione tenga conto anche e soprattutto dell’aspetto legato alla sicurezza, per niente secondario dopo i lavori effettuati e i diversi percorsi di fruizione creati. Il 23 settembre prossimo, in occasione delle Giornate europee del patrimonio, ci sarà il primo vero banco di prova importante, affinché si possa finalmente parlare di una gestione condivisa del sito tra Consorzio di Bonifica, Soprintendenza e Comuni, e che magari, ognuno per le proprie competenze ma in totale sinergia, riesca a mettere d’accordo tutti.