Avezzano. La segretaria del Pd di Avezzano, Anna Paolini, punta il dito contro il consigliere Nello Simonelli e chiede al sindaco di chiarire la partecipazione del professor Gervasoni a un incontro da lui organizzato. “Da notizie di stampa nazionale abbiamo appreso che il prof Marco Gervasoni, invitato dal consigliere comunale Nello Simonelli a un dibattito politico in città lo scorso 10 aprile, è stato raggiunto da ordine di perquisizione nell’ambito dell’indagine per le offese sui social al Presidente della Repubblica”, ha commentato la segretaria,
così dopo lo scandalo delle offese al Papa da parte dell’assessore De Cesare ora anche Mattarella: il livello di credibilità istituzionale della città sta scivolando sempre più in basso. La cosa che atterrisce è il silenzio del sindaco Di Pangrazio davanti a tutto questo. Nel primo caso non solo non ha revocato l’incarico di assessore al De Cesare, reo di aver offeso sui social il Papa con terminologia sconveniente ad un rappresentate delle Istituzioni, ma addirittura gli ha affidato ulteriori deleghe nelle settimane passate come premio.
Ora un suo consigliere, rappresentate della destra nazionalista si ritrova animatore di un’iniziativa politica con ospite d’onore un professore (già noto per aver colpito con un tweet sessita la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein o ancora per aver appoggiato la Meloni -a proposito della Sea Watch- “La nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum…”) collegato a gruppi suprematisti e anisemiti tramite la piattaforma social russa VKontakte (una sorta di facebook russo), come riportato dalla stampa nazionale, facendo incorrere la sua amministrazione per la seconda volta in pochi mesi in un incidente che la dice lunga sulla cultura dominante nel governo cittadino.
Dopo il silenzio per De Cesare i consiglieri comunali che si dichiarano animati da sinceri valori democratici saranno in grado di esprimere la loro indignazione e la loro presa di distanza? Se è vero infatti che il professore sovranista va considerato innocente fino al terzo grado di giudizio, non si può certo tacere l’inopportunità delle sue parole e dunque della sua presenza invitato da un consigliere comunale che è anche presidente della commissione cultura. E’ questa la cultura che si vuole portare in città? Siamo molto preoccupati per Avezzano e non faremo mancare la nostra indignata presenza in ogni luogo, istituzionale e non, per respingere il linguaggio d’odio e il discredito delle istituzioni democratiche che certe iniziative determinano”.