Avezzano. L’ospedale di Avezzano, in occasione della giornata mondiale dell’osteoporosi, aprirà le porte alla popolazione, maschile e femminile, con incontri tenuti dai medici. L’appuntamento è fissato per domani nella sala riunioni dell’ospedale di Avezzano, dalle 18.30 alle 20.00, alla presenza dei medici Claudia Di Nicola (Ortopedia) e Umberto Occhiuzzi (Direttore Laboratorio analisi). L’obiettivo è sensibilizzare la gente sulla necessità della prevenzione.
Importante, per l’attuazione dell’iniziativa, il sostegno e la sensibilità dati dal Direttore sanitario del presidio ospedaliero di Avezzano, dottoressa Lora Cipollone Storicamente, l’osteoporosi si coniuga al femminile, perché nella stragrande maggioranza dei casi (40% a rischio fratture ossee) colpisce le donne. Nell’anno corrente, nell’ambulatorio di Ortopedia dell’ospedale di Avezzano, per l’osteoporosi sono state effettuate circa 300 visite, 100 in più rispetto al 2010.
“Questo dato”, dichiara la dr.ssa Claudia Di Nicola, “significa, da una parte, che le donne hanno una maggiore sensibilità e fanno prevenzione, recandosi di più dallo specialista; dall’altra che, nella Marsica, la malattia è in aumento. Il fenomeno è molto più ampio di quanto dicano i dati delle visite poiché ampia fetta di donne, in assenza di controlli, sottovalutano o non fanno la giusta attenzione a determinati sintomi. Il fatto incoraggiante è che oggi le donne giovani, attorno ai 48 anni, che si sottopongono a controlli sono in numero maggiore e ciò dimostra una accresciuta attenzione sulle prevenzione. Quando invece la donna arriva in ambulatorio attorno ai 70 anni, è chiaro che i danni alle ossa sono ingenti e diventa difficile intervenire”. Le cifre, relative degli ultimi anni, indicano che ormai è una patologia che colpisce anche l’uomo, sia pure, rispetto alle donne, in percentuale notevolmente ridotta. Nella Marsica, negli ultimi tre anni, almeno il 2% dei maschi marsicani è stato interessato dalla malattia. I motivi? La cosiddetta familiarità (cioè il fatto che vi siano stati casi di osteoporosi nella cerchia familiare) e, aspetto noto a pochi, determinate le abitudini di vita. Un esempio? L’eccessiva quantità di caffè al giorno: 6 tazzine, da sole o combinate con la storia familiare, costituiscono un fattore di rischio. L’uomo che, nell’arco di una giornata, fuma 20 o più sigarette, prende fino a 6 caffè al dì o, ancora, consuma oltre un litro di vino può sviluppare la malattia anche senza aver avuto casi di osteoporosi in famiglia. Le possibilità di essere colpiti dalla patologie, al di là delle abitudini di vita, sono dovute anche all’assunzione a scopo terapeutico di farmaci come il cortisone.