Avezzano. Sulle dichiarazioni rilasciate dal direttore di Confagricoltura Stefano Fabrizi riguardanti l’osservatorio regionale sui fenomeni dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura e il conseguente protocollo d’Intesa sottoscritto presso l’assessorato regionale alle Politiche Agricole interviene Bruno Petrei, rappresentante al Tavolo Regionale di Coldiretti Abruzzo. “Confagricoltura, pur sostenendo di rappresentare la maggior parte delle aziende agricole che assumono manodopera, ha deciso di non far parte del Tavolo voluto dalla Regione che aveva già dal 2016 individuato quale obiettivo strategico annuale la promozione di azioni di contrasto a tutti i fenomeni di lavoro irregolare in agricoltura. Tutte le componenti del Tavolo, Istituzioni Pubbliche, Organizzazioni di Categoria e Sindacati dei Lavoratori, ne hanno preso atto, ma, non per questo, i lavori all’interno di questa importante iniziativa ne hanno minimamente risentito”.
Petrei riferisce che dal mese di giugno del 2016 è stato fatto un lungo e proficuo lavoro che ha portato all’approvazione da parte della Giunta Regionale del Protocollo d’Intesa sottoscritto da tutte le componenti pubblico/private e si sono raggiunti risultati importanti in termini di prevenzione e nell’ambito dei controlli sulle aziende agricole che vengono ormai fatti in modo mirato attraverso l’incrocio di dati e non più in modo casuale. “Questo è molto importante” continua Petrei “perché la vigilanza viene esercitata con più successo e le aziende agricole che si comportano in modo corretto ne traggono benefici con la diminuzione della concorrenza sleale. Confagricoltura, invece di utilizzare i mezzi di comunicazione per far conoscere dall’esterno le proprie posizioni e lanciare incongrui strali sui lavori gratuitamente compiuti con passione e senso di responsabilità, molto meglio avrebbe fatto a sedere a fianco delle altre Organizzazioni di Categoria nel Tavolo preposto e collaborare ai lavori per il bene delle imprese agricole che operano in modo legittimo. Peraltro” conclude il rappresentante di Coldiretti “appare erronea, fuorviante e inopportuna l’interpretazione sul ‘caporalato invisibile importato con i prodotti sottocosto’ di cui al comunicato della Regione che si riferisce alla ormai conosciuta piaga della diffusione di prodotti ortofrutticoli sul territorio con costi troppo bassi per non suscitare forti dubbi sulla loro provenienza”.