Tagliacozzo. “I servizi erogati all’Umberto I e riferiti ai posti letto di riabilitazione sono ricondotti dal punto di vista amministrativo all’ospedale di Avezzano, con il quale è funzionalmente collegato, e la minoranza si attacca a questo passaggio meramente burocratico, spacciandolo come volontà di chiudere il presidio di Tagliacozzo”. Lo afferma l’assessore regionale Nicoletta Verì riguardo alla situazione dell’ospedale di Tagliacozzo. Più esattamente, nel Piano ospedaliero stilato dalla Regione e approvato dal Ministero si parla testualmente riguardo ai due reparti attualmente attivi del fatto che: “la disciplina di Recupero e Riabilitazione funzionale ha sede presso il Presidio di Tagliacozzo per indisponibilità di spazi idonei dedicati presso il PO di Avezzano“.
Secondo la Verì questa dicitura e il fatto che amministrativamente i codici di ricovero facciano capo ad Avezzano è solo una questione amministrativa e non cambierebbe, almeno per ora, nulla da un punto di vista pratico. “Non credo possa interessare ai cittadini”, ha precisato, “se una prestazione venga contabilizzata a Tagliacozzo o ad Avezzano: è fondamentale, invece, che sia garantita l’assistenza ed è stato questo l’impegno dell’Assessorato e dell’intero governo regionale”.
“L’ospedale di Tagliacozzo non è stato cancellato da questo governo regionale”, ha infatti dichiarato l’assessore Verì, “è stato eliminato dalla rete ospedaliera abruzzese nel 2016, proprio da coloro che oggi fanno finta di stracciarsi le vesti. La realtà dei fatti è nelle carte, non nelle dichiarazioni rese alla vigilia della campagna elettorale per le Regionali. E la verità è che nel riordino della rete ospedaliera che questa giunta ha presentato al Ministero, a Tagliacozzo sono stati inseriti posti letto di riabilitazione funzionale e di riabilitazione funzionale ad indirizzo cardiologico e polmonare, oltre a una serie di servizi quali diabetologia, laboratorio analisi, radiologia, emodialisi e tutte le attività afferenti ad un presidio medico h24. Nella rete territoriale, sempre a Tagliacozzo, sono previsti anche l’ospedale di comunità e la casa della comunità. Tutto il resto è semplicemente falso”.
“Nel decreto commissariale 79 del 2016”, spiega l’assessore, “l’ospedale di Tagliacozzo fu trasformato in Pta, punto di primo intervento e sede di ospedale di comunità. Privato, dunque, di ogni tipo di struttura e reparti riconducibili a un Dea o a un ospedale sede di pronto soccorso, tanto che non compare mai nel documento programmatorio, nel quale sono identificati come ospedali solo L’Aquila, Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro. Classificazione mantenuta anche nella delibera di giunta regionale 824 del 2018, quest’ultima inoltre mai assentita dal Tavolo del Dm70. Nel 2019, al momento del nostro insediamento, è stata invece rivista tutta la programmazione precedente, riconoscendo formalmente a Tagliacozzo la funzione in chiave riabilitativa e inserendola nel piano trasmesso ai ministeri affiancanti”.