Avezzano. “Ci sono diversi casi di persone che vengono ricoverate per altri motivi e, se pur risultati negativi al tampone di ingresso nella struttura, appena dimessi, o diverso tempo dopo le dimissioni stesse, risultano invece positive. Ora, è vero che è possibile che vengono infettati successivamente, magari al di fuori dell’ospedale, però considerando il gran numero di personale sanitario che risulta attualmente positivo, non è da escludersi che l’ospedale stesso sia un possibile focolaio”.
Lo ha dichiarato Donato Aratari, noto medico di medicina generale con un passato nell’amministrazione di Gabriele De Angelis, all’emittente televisiva TG2000. Quelli che sono i timori di molti, indotti dall’ipotesi che il nosocomio del capoluogo marsicano possa essere veicolo di contagio da coronavirus, troverebbero spiegazione nelle parole dello stimato professionista avezzanese. Non sono mancati, infatti, in queste settimane casi di contagio all’interno della struttura stessa, sia nel personale che tra i malati che questa ospita.
Molti reparti sono stati coinvolti e uno in particolare, quello di Medicina, è stato interamente destinato all’emergenza coronavirus. Il rischio di sporcare altre ali e settori è alto e concreto, purtroppo. L’edificio, vecchio e non attrezzato per fronteggiare una pandemia, presenta delle criticità strutturali con le quali il personale medico sanitario deve combattere quotidianamente e la possibilità di commistioni tra zone pulite e zone covid non è ipotesi remota.
Da qui la spiegazione di Aratari che si unisce a quelle di esponenti del mondo della sanità marsicana e istituzionale. In tanti hanno denunciato rischi altissimi, e in molti hanno rivelato di aver contratto il virus proprio all’interno dell’ospedale stesso.