Ortucchio. Nella ricorrenza del 750° anniversario della Battaglia dei Piani Palentini, la Marsica viene a trovarsi in un particolare contesto Europeo. Proprio per l’importanza di questa eco, prende vita il progetto “marsicaMedioevale”, concretizzato dalle idee di due professionisti: l’architetto Lorenzo Fallocco, responsabile dell’omonima associazione e l’architetto Francesca Cotini. “marsicaMedioevale” ha il patrocinio del Ministero per i beni e le attività Culturali, l’Ambasciata di Francia Istitut Francais, la Regione Abruzzo, il Centro Studi Culturali Carlo I D’Angiò. La valenza di una tale organizzazione si basa soprattutto sul collegamento, quale anello, con tutti i Comuni interessati dall’evento epocale, che ne prendono parte. Dopo Celano e Anticoli Corrado il percorso delle vicende storiche conduce nel cuore della Marsica: a Ortucchio. Il piccolo centro marsicano si distingue per l’accoglienza con il grande senso dell’ospitalità. Incantevole la scenografia del Castello al cui interno verranno celebrati i momenti della rappresentazione medievale. Il grande senso di comunità sarà espresso nella partecipazione dei tanti figuranti, con tutte le associazioni locali. Grande merito va anche alla nascente Pro Loco di Ortigia costituita da tanti giovani che, con l’energia e l’entusiasmo che li contraddistingue, hanno percepito l’importanza di un tale evento proprio con la prospettiva di una fattiva crescita turistica. Una giornata particolare da vivere Domenica 5 agosto. Alle ore 17 è prevista l’accoglienza delle autorità davanti al Palazzo Comunale e poi tra musiche e canti alle 18 si potrà assistere alla rievocazione storica di due momenti salienti: Il primo è “Il passaggio di un Re…Carlo D’Angiò” – dopo la vittoria sul Re svevo Corradino, l’angioino Carlo raggiunge le sponde del Lago Fucino, costeggia un’antica isoletta presente l’allora Ortigia, e si ferma attratto dalla sua imponente torre di avvistamento. Prosegue poi il viaggio per arrivare a Morruvium, oggi San Benedetto dei Marsi, intenzionato a concedere possedimenti di pesca alla nascente Abbazia cistercense di Santa Maria della Vittoria. Segue “la vicenda di Iacovella da Celano” la contessa che venne portata nella torre di Ortigia e fatta imprigionare dal figlio Ruggero (detto Rugerotto) con il quale era in conflitto dopo la morte del marito Lionello da Accrocciamura. Proprio tra le mura del castello si potrà rivivere scena della deportazione della contessa che strattonata verrà poi imprigionata. I festeggiamenti continuano con i banchetti nel castello e poi ancora a stupire i fuochi, le danze medioevali accompagnate dalla note della musica del tempo. Si può dire che è la giusta risposta, di un piccolo grande paese, ad uno straordinario evento.