Ortona dei Marsi. “Credo che la scelta paventata, di una maggiore captazione in quota delle acque del Giovenco debba essere discussa e condivisa, anzitutto con le amministrazioni locali, al fine di trovare soluzioni alternative a questa opzione”. Così il consigliere comunale di minoranza del Comune di Ortona dei Marsi, Simone Di Cicco che continua: “E’ Indubbio che, a fronte di una legittima preoccupazione degli agricoltori che, a causa del cambiamento climatico stanno subendo criticità evidenti, vada trovata una giusta soluzione, per la gestione delle risorse idriche. Ma è altrettanto vero che, a farne le spese non debba essere sempre e comunque il Giovenco. Ciclicamente, infatti, insorge l’idea di captare le acque con potenziale danno, ad avviso dello scrivente, ma non solo, per l’intero ambiente dei nostri luoghi.
Non bisogna mai dimenticare che, sulla Piana, affacci tanto la nostra Valle, come tanti altri territori.
Ed allora e provocatoriamente mi chiedo: perché non captare e convogliare le acque di altri torrenti e piccole sorgenti? E’ necessario, anzitutto, controllare la gestione della risorsa idrica, e, successivamente, creare bacini di accumulo in aree dove non si possa creare un danneggiamento, pur anche potenziale, dell’ecosistema. E’ qualche giorno fa la reintroduzione degli avanotti di trota mediterranea in via di estinzione nella Valle Roveto e trovo assurdo che, a fronte di tanti e tali sforzi volti a garantire e salvaguardare la biodiversità si vada verso certe scelte. Va da sé che, una scelta del genere metterebbe in serio pericolo la flora e la fauna di un corso d’acqua che, per la sua maggior parte scorre all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Ed inoltre non si tiene conto di un problema ulteriore: Ortona e Bisegna, senza il fiume, comunque con un corso d’acqua particolarmente ridimensionato, rischiano di avere delle ripercussioni letali per la loro economia e per la loro conseguente sopravvivenza. Spero vivamente che si accenda il giusto dibattito per evitare queste specifiche circostanze e che si trovino scelte alternative valide. Non dobbiamo essere sempre noi a sostenere le spese di un cambiamento che non abbiamo creato”, conclude.