Scanno. Orsetti morti nel laghetto a Scano: depositato esposto in Procura, al Ministero e alla Commissione europea. “Ieri mattina, attraverso l’Avvocato Michele Pezone, ho depositato un esposto sulla morte dei due orsi marsicani nel laghetto di Scanno”. Ha spigato l’attivista per i diritti degli animali e per l’ambiente Augusto De Sanctis.
“Il documento è stato inviato alla Procura di Sulmona, al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea.
Nell’esposto si evidenzia in premessa che:
a)l’area è sì esterna al parco nazionale ma è pienamente all’interno della Zona Speciale di Conservazione europea, designata anche per la tutela attiva dell’Orso bruno marsicano, specie prioritaria per la UE. La Commissione Europea assegna specifiche risorse economiche per attivare misure di conservazione in questa area, la cui gestione è demandata all’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Ai fini dell’applicazione delle norme europee è più importante questa perimetrazione che quella del parco, per intenderci.
b)Sono sette gli orsi annegati in circostanze simili dal 2010 ad oggi, in tre episodi. Questo per rimarcare che il rischio per strutture di questo genere è altissimo e stranoto agli addetti ai lavori.
Tre i principali punti sollevati:
1)ASPETTI PROGETTUALI: il progetto del laghetto era stato assoggettato a suo tempo a Valutazione di Incidenza Ambientale? L’opera è stata realizzata secondo le indicazioni progettuali rispettando tutte le prescrizioni, comprese le regole relative alla prevenzione dei rischi per la pubblica incolumità?
2)GESTIONE SUCCESSIVA E MANUTENZIONE: che ha fatto il gestore/proprietario per evitare rischi stranoti? La manutenzione era stata fatta?
3)LA QUESTIONE DELLA ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE E IL RUOLO DELL’ENTE PARCO: l’ente parco, che per legge gestisce la Zona Speciale di Conservazione, aveva ingiunto al proprietario/gestore del laghetto di mettere in sicurezza l’opera? Nel caso, ha segnalato eventuali inadempienze ai Carabinieri Forestali preposti alla vigilanza sull’applicazione della Direttiva Habitat in base al DPR 357/1997?
Alla Procura ho chiesto ovviamente di valutare la sussistenza di eventuali reati, tenuto conto del particolare status di protezione accordato alla specie sia a livello comunitario che nazionale. Al Ministero di promuovere un’azione risarcitoria anche in sede civile e di valutare l’operato del parco, ente sottoposto alla sua vigilanza. Alla Commissione EU di verificare se lo stato italiano, dopo tutti i soldi pubblici spesi in progetti europei Life per l’orso (circa 15 milioni di euro), stia attuando realmente le misure di conservazione necessarie per tutelare effettivamente la piccola popolazione appenninica di orso bruno. Ringrazio l’Avvocato Michele Pezone per l’assistenza che mi ha gentilmente fornito”.