Luco dei Marsi. Era il capo degli spacciatori, quello che controllava tutti gli scambi di droga nel territorio. Quando i suoi “collaboratori” sono stati acciuffati, però, è riuscito a farla franca. Ieri, invece, a Mohammed Arroubiha è stato arrestato. Arroubi , nato a Beni Amir Est (Marocco) il 16.07.1983, residente a Luco dei Marsi, personaggio principale coinvolto nell’operazione denominata “Karkouba”, conclusasi con l’emissione di nr. 27 ordinanze di custodia cautelare il 3 Luglio 2013. Lo stesso, proveniente dal Marocco, dove si era rifugiato, si è presentato spontaneamente presso gli Uffici del Commissariato di Avezzano, accompagnato dall’avvocato Mauro Ceci del Foro di L’Aquila e successivamente è stato trasportato nel carcere San Nicola di Avezzano. Il ruolo ricoperto dal marocchino nell’ambito dell’imponente attività posta in essere dagli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile del capoluogo, coordinati dalla D.D.A di L’Aquila, era quello di capo di un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti operativa a Luco dei Marsi, radicata sul territorio con ruoli ben definiti e collaudati nel tempo. In particolare la metodologia dell’organizzazione era questa: l’uomo reperiva droga da diversi suoi connazionali per poi portarla nella sua abitazione di Luco dove preparava le dosi, unitamente alla moglie Khatima Bricha, marocchina già arrestata il giorno stesso dell’operazione: una volta pronta la immetteva sul mercato locale avvalendosi della collaborazione di alcuni familiari (fratello, cugino e nipote) ed altri connazionali i quali avevano il ruolo di prelevare lo stupefacente dalla sua abitazione e venderlo in strada ai vari richiedenti; la vendita avveniva anche attraverso appuntamenti telefonici con i vari acquirenti, che prima, telefonicamente, specificavano la quantità da acquistare e concordavano il relativo prezzo, poi raggiungevano in alcuni luoghi già convenzionati del paese (bar, parcheggi, nei pressi di ristoranti o in stradine ben precise) il venditore; quest’ultimo, a sua volta, secondo la zona d’incontro, riceveva una telefonata dal capo che gli ordinava di recarsi sul posto concordato telefonicamente per effettuare materialmente la consegna. Questa attività delittuosa è stata ricostruita dal mese di aprile al mese di settembre del 2012 ed in questo periodo sono stati individuati ed identificati, tutti i numerosi membri del sodalizio criminale. Mancano ancora due soggetti sfuggiti alla cattura, proprio i fratelli di Mohammed Arroubi .