Tagliacozzo. Operazione “Hummer”: cinque rinviati a giudizio. Era stata una mamma coraggio a denunciare il giro di spaccio in piedi tra Tagliacozzo e i Piani Palentini. Da lì, poi, si era arrivati a scoprire nomi e volti di un gruppo di persone che smerciavano droga in città. Alla fine di settembre sono stati emessi sette ordini di custodia cautelare nei confronti di Alessandro De Luca (23), Vincenzo Casale (34), Luigi Liberati (44), Stefano Rubeo (31), tutti di Tagliacozzo, Luigi Barbonetti (24) di Luco, Giuseppe Angeloni (19) di Magliano e Marcello De Luca (21) di Tagliacozzo. Ora, su richiesta del pm Roberto Savelli, il gip Francesca Proietti ha disposto il giudizio abbreviato per Alessandro De Luca, Vincenzo Casale, Luigi Liberati, Stefano Rubeo e Luigi Barbonetti. L’operazione era stata avviata per contrastare il fenomeno sempre più dilagante dello spaccio di stupefacenti tra giovani e studenti in luoghi chiave del divertimento, come discoteche, locali frequentati dai ragazzi, ma anche davanti alle scuole. Le indagini, dopo la prima segnalazione, hanno preso il via con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni. Gli indagati, e spesso anche i clienti abituali, temevano di essere intercettati e chiedevano quasi sempre di non parlare al telefono, nonostante l’uso di idiomi per sostituire la parola dosi come: gomme per auto, malloppone (quando erano diverse dosi), completino (una dose), euro, regalo, caffè, birretta, orologi, bottiglia e maglietta. Secondo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, alcune conversazioni tra indagati e con i clienti erano molto eloquenti tanto da far scattare i provvedimenti cautelari. Nella vicenda sono indagati G.T., (20), P.C. (33), R.D.A. (18), F.P. (21), N.C. (35), G.P., ragazza, (19), tutti di Tagliacozzo, A.R. (37), F.B. (26) entrambi di Roma, E.D.G. (18) di Massa d’Albe, A.H. (37) ed E.K. (20) entrambi marocchini di Avezzano. Tra i denunciati ci sono anche un minore la cui posizione è stata affidata alla procura per i minorenni dell’Aquila e tre braccianti agricoli, un albanese e due marocchini. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Pasquale Motta, Alessandro Fanelli, Luca Motta, Antonio Pascale e Irma Conti.