Avezzano. La droga nella Marsica arrivava anche dal Centro America oltre che dal Nord Africa e il corriere per il trasporto della cocaina usava una tuta da sub per scampare ai controlli dei cani antidroga. E’ quanto emerge dall’indagine denominata “Chamaquito” che significa “ragazzino”, soprannome di uno dei corrieri utilizzati per gli acambi internazionali, e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fabio Picuti. Dopo il traffico di droga proveniente dalla Tunisia, le indagini si sono concentrate sul filone riguardante il Centro America. A capo della banda c’era un dominicano 29enne residente all’Aquila, D.L.C., che nell’ultima fase della sua attività criminale, dopo l’impiego di collaboratori della sua stessa nazionalità, aveva deciso di cambiare strategia e di utilizzare un corriere italiano, l’avezzanese T.G., di 28 anni. Entrambi sono stati arrestati per traffico di droga.
I carabinieri hanno scovato molteplici pagamenti effettuati tramite il circuito Money Transfer oppure a mezzo di ricariche PostePay. Per gestire con maggiore facilità lo spaccio, D.L.C. si era costituito una base logistica a Roma, in un B&B collocato in prossimità della Stazione Termini, necessaria per gestire l’importazione della droga, operata con il metodo dell’“ovulazione”, mediante l’utilizzo di corrieri viaggianti con vettori aerei sulla tratta Santo Domingo-Spagna-Italia. Inoltre la base romana, ha consentito di garantire un punto d’appoggio all’arrivo in Italia per permettere il “recupero” dello stupefacente ed il suo confezionamento per il successivo smercio. La “sede operativa” offriva, inoltre, il vantaggio evidente di essere situata in uno snodo del trasporto pubblico da e per gli aeroporti, consentendo al D.L.C. di utilizzare, per i propri spostamenti, mezzi pubblici, nell’intento di attirare meno l’attenzione.
Al agosto la svolta. D.L.C., sempre dal regime degli arresti domiciliari, promuove una transazione di sostanza stupefacente con altri soggetti dimoranti nella Repubblica Dominicana. Questa volta il trafficante non vuole correre rischi e chiede ad un italiano T.G. 28enne residente ad Avezzano di effettuare l’acquisto direttamente a Santo Domingo. Temendo però l’ennesimo fallimento, il committente ipotizza di potere smerciare la droga al primo scalo di Madrid, così eludendo i controlli italiani. Anche questo tentativo è stato neutralizzato dai Carabinieri che, grazie al proprio ufficiale di collegamento presente in Spagna, hanno allertato la “Guardia civil” spagnola. L’avezzanese è stato arrestato a Madrid con la merce, 2 chili di cocaina trasportati in diversi sacchetti, applicati lungo tutto il corpo con nastro adesivo. L’ingegnoso stratagemma è stato reso ancora più efficace dal fatto che il corriere ha indossato parti di una muta da sub per non essere individuato dai cani antidroga.