Avezzano. Dopo un lungo processo che si è svolto davanti al tribunale di Avezzano, è arrivata la sentenza per il tragico incidente che, il 6 giugno 2011, costò la vita a Georghe Purcariu, un operaio di 55 anni originario di Casalvieri, in provincia di Frosinone.
Il tribunale, presieduto dal giudice Francesca D’Orazio, ha emesso la sentenza il 20 dicembre. Il titolare della ditta, I.L., è stato condannato a un anno e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo. Inoltre, sono stati disposti provvisionali in favore delle parti civili, ossia gli eredi della vittima, per risarcire il danno subito.
La vittima morì folgorata mentre stava lavorando alla costruzione di un ponte sul fiume Giovenco, nel cantiere di San Benedetto dei Marsi. Purcariu venne colpito da una scarica elettrica, avendo toccato una linea aerea di energia elettrica ad alta tensione non disattivata, mentre era impegnato nella gettata di cemento.
Il processo, che ha avuto inizio il 5 maggio 2015, ha visto imputati I.L., titolare della ditta, P.G., legale rappresentante di una società di Pescina, e D.S.T., conducente dell’autobetoniera che, durante le operazioni, aveva fatto entrare in contatto il braccio di carico con la linea elettrica. I tre erano accusati di concorso in omicidio colposo aggravato per la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Mentre I.L. è stato condannato, P.G. e D.S.T. sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”. La difesa degli imputati aveva sostenuto che i due non avessero avuto un ruolo diretto nell’incidente, e la Corte ha accolto le argomentazioni, escludendo ogni responsabilità a loro carico.
I due imputati assolti, P.G. e D.S.T., sono stati difesi dagli avvocati Pasquale Milo e Franco Colucci, mentre la parte civile, rappresentata dagli eredi della vittima, è stata assistita dall’avvocato Giuseppe De Santis.
La sentenza, purtroppo, ha sottolineato ancora una volta le tragiche conseguenze della mancata adozione delle adeguate misure di sicurezza nei cantieri, con una morte che poteva essere evitata.