L’Aquila. A fronte di una situazione già critica e in vista di settimane che saranno sempre più
difficili, dai medici dell’Emergenza Urgenza arriva un appello ai cittadini: “per sintomi influenzali che durano
da tre giorni, a meno che non si abbiano particolari fragilità, è sconsigliabile rivolgersi al pronto soccorso”.
La ‘richiesta di aiuto’ arriva da Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di Medicina di Emergenza e
Urgenza (Simeu) che denuncia all’ANSA la situazione “al limite” nei pronto soccorso da nord a sud Italia,
“sotto la pressione di un’epidemia influenzale anticipata” e con un numero molto alto di contagi. “Spesso –
spiega – persone adulte, che non trovano risposta sul territorio, prese dal panico per una febbre alta o mal di
testa che durano da tre giorni, si rivolgono al pronto soccorso.
Ma così facendo vanno incontro a lunghe attese e rischiano di contagiarsi con altri virus. Il medico di famiglia è la figura più adatta cui rivolgersi, tenendo anche conto che la febbre in caso di influenza, è normale che possa durare cinque giorni”. C’è però un altro modo in cui i cittadini possono contribuire, ovvero vaccinarsi contro l’influenza. La vaccinazione è gratuita e raccomandata per over 60enni, malati cronici, donne incinta bimbi da 6 mesi a 6 anni e operatori sociosanitari, ma è consigliata anche al resto della popolazione. “Chi ancora non lo ha fatto – conclude De Iaco – può aderire alla campagna vaccinale, con buone probabilità di evitare le complicanze della malattia e anche conseguenti accessi impropri in ospedale”.