Avezzano. “I malati oncologici da diversi mesi sono assistiti da due unità mediche su un organico di cinque. Nessuna cura è stata interrotta o ritardata”. A dichiararlo è la dottoressa Giovanna Amiconi, responsabile dell’Unità Operativa di oncologia dell’ospedale di Avezzano, in risposta all’allarme lanciato dal consigliere provinciale Roberto Giovagnorio sulla gestione dei malati oncologici. A due mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19, gli esperti nella cura del cancro hanno individuato i punti critici e proposto soluzioni per la salvaguardia dei pazienti oncologici. E’ormai chiaro che la pandemia covid ha effetti su tutti gli ambiti della vita quotidiana. La sanità è il settore messo più duramente alla prova e difficilmente potrà tornare a breve alla piena normalità. Alla luce delle esperienze accumulate e delle iniziative di maggiore successo, anche le metodologie di assistenza ai pazienti oncologici sono cambiate e le società scientifiche italiane e internazionali hanno messo a punto alcune importanti linee guida che potranno essere valide in futuro.
“Lo Stato, a tal riguardo”, spiega Giovanna Amiconi,” assiste il malato oncologico con riconoscimento dell’invalidità civile, accertata da apposite commissioni mediche della Asl, che applicano quanto previsto dall’ ordinamento giuridico che prevede norme speciali, tutele e provvidenze, ma non entrano nel merito delle cure, che vengono elargite indipendentemente dal riconoscimento dell’ invalidità, con tutt’altro percorso”.
“L’Unità Operativa di Oncologia del Po di Avezzano, che si occupa appunto delle cure”, sottolinea Giovanna Amiconi,” sta operando a pieno regime, pur nelle difficoltà generate dall’emergenza Covid 19, difficoltà acuite dall’assenza, da diversi mesi, di due unità mediche su un organico di cinque. Nessuna cura è stata interrotta o ritardata, nessun malato è stato abbandonato e “, conclude Giovanna Amiconi,”mai lo sarà”.