Avezzano. Colpo di scena sull’omicidio di Said Erradi, il marocchino di 31 anni morto agli inizi di dicembre investito nella notte in pieno centro ad Avezzano. Altri due giovani, all’inizio scagionati, sono stati arrestati. Le responsabilità dell’omicidio, infatti, erano state addossate solo ad Angelo Ferreri, 31 anni, attualmente già in cella, che aveva scagionato il fratello minore Antonello (29), prendendosi tutte le colpe e raccontando una versione che lo vedeva alla guida dell’auto.
In macchina, secondo la versione del gruppo, c’era anche Angelo Rodorigo (29) che all’inizio non era neanche indagato. Secondo la versione fornita si trovava sui sedili posteriori. In realtà le indagini hanno portato a uno scenario diverso che vedrebbe tutti e tre i giovani coinvolti nell’omicidio che sarebbe di natura volontaria.
Erradi potrebbe essere stato travolto ed ucciso in seguito a un regolamento di conti maturato nell’ambito dello spaccio di droga, ma i fratelli Ferreri hanno fino a oggi sempre sostenuto che si sia trattato di un tragico e casuale incidente, e che Antonello non fosse nemmeno in auto. Secondo la tesi accusatoria, la macchina avrebbe schiacciato contro il muro e contro la serranda di un garage il marocchino, trovato poi in strada privo di vita nella zona di via America. Una donna, chiamata a testimoniare poiché avrebbe assistito alla scena, al cospetto del gip avrebbe dichiarato di aver visto l’auto con a bordo i Ferreri inseguire, investire ed uccidere Erradi, smontando dunque la tesi difensiva dell’incidente.
Il legale dei fratelli Ferreri, Roberto Verdecchia, ha espresso dubbi sulla tesi accusatoria. Attendiamo di conoscere in particolare le motivazione del provvedimento cautelare”, ha affermato il legale. La difesa è composta anche dall’avvocato Leonardo Casciere, mentre la parte civile da Luca e Pasquale Motta.