Avezzano. Il ris ha depositato alla procura di Avezzano le analisi del sangue sulle armi utilizzate nella rissa che ha portato all’omicidio di Marco Callegari (46) messo in atto da Pietro Catalano (47), di Tagliacozzo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Gli accertamenti sulle tracce ematiche rinvenute dai carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche sul luogo dell’omicidio. L’inchiesta, coordinata dal pm Vincenzo Barbieri, è entrata nella fase delle acquisizioni di prove utili a ricostruire nel dettaglio le fasi dell’accaduto. Sono stati eseguiti accertamenti sulle armi ritrovate sul luogo del delitto, come il martello che il 46enne avrebbe impugnato scagliandosi contro Catalano e sulla pistola utilizzata dal 47enne e nascosta successivamente in una casa vicino all’abitazione dell’omicida. Al vaglio degli investigatori anche le diverse testimonianze raccolte oltre alle perizie sulle armi sequestrate nell’abitazione di Catalano, due pistole (una delle quali utilizzata da Catalano per fare fuoco contro Callegari) e un fucile. L’uccisione di Marco Callegari in località Piccola Svizzera sarebbe avvenuta al culmine di una lite per futili motivi e per vecchie ruggini, poi sfociata in rissa.Per la vicenda sono stati iscritti nel registro degli indagati, per concorso in omicidio volontario e per il reato di rissa cinque romeni, A.P. (36), I.H. (33), I.I.R. (30), B.A.M. (29), I.B.S. (32), mentre S.C., italiano, era in compagnia della vittima al momento dell’omicidio e risulta indagato per il reato di rissa”. La famiglia di Callegari è difesa dall’avvocato Antonio Milo, mentre altri indagati, presunti complici, sono difesi dagli avvocati Antonio Pascale, Leonardo Casciere e Sonia Giallonardo, Luca e Pasquale Motta.