Avezzano. E’ uscito dal carcere per comparire davanti al giudice del tribunale di Avezzano, Carla Mastelli. Pietro Catalano, 47 anni, di Tagliacozzo, accusato dell’omicidio di Marco Callegari (46)ieri mattina è stato sentito in merito a una vicenda, risalente a diverso tempo fa, che lo vede sotto accusa del taglio di piante abusivo messo in atto mentre era agli arresti domiciliari. Ha così lasciato il carcere di San Nicola, dove si trova rinchiuso in attesa delle indagini, per difendersi da un reato avvenuto nella Piccola Svizzera, proprio nella località dove è stato consumato il delitto di Callegari, buttafuori tagliacozzano, suo collega. Era infatti stato accusato di essere responsabile del taglio delle piante, ma lui ieri mattina si è difeso sostenendo che si trovava agli arresti domiciliari e proprio per tale motivo non avrebbe potuto tagliare il boschetto di pini. Le piante si trovano nella zona, non distante dalla sua abitazione. Al termine dell’udienza, aggiornata ad aprile, è stato riaccompagnato nella casa circondariale. Catalano è accusato di omicidio volontario avvenuto il 10 settembre alla fine di uno scontro proprio lungo la strada adiacente alla località turistica. Era accompagnato da alcuni cittadini romeni, tra cui una donna quando Callegari si presentò all’appuntamento insieme a un amico. Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima era armata di un martello . A quel punto Catalano estrasse una pistola sparando ripetutamente contro il rivale e raggiungendolo in più punti. Per lui non ci fu nulla da fare, nonostante il trasporto in ospedale. Catalano fu raggiunto in casa e arrestato.Sono ancora in corso indagini per accertare le responsabilità di altre persone coinvolte nell’omicidio. Infatti al momento del delitto sul posto erano presenti molte persone su cui i carabinieri stanno indagando.