Avezzano. I nubifragi dei giorni scorsi hanno causato vasti allagamenti sulla pianura del Fucino. I canali della bonifica sono tracimati in più punti e le acque derivanti anche dal precoce disgelo primaverile, si sono riversate sui campi coltivati. Ad oggi risultano allagati non meno di 5.000 ettari dei quali buona parte accoglievano colture di grano, ma soprattutto il primo trapianto di carote insalate, finocchi, cipolle, “un’annata agraria ad handicap” dichiara Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila “i trapianti sono andati perduti anche perché il deflusso delle acque è rallentato dalla diga di contenimento dell’Incile che evita gli allagamenti a valle del fiume Liri. I danni sono ingenti sia per le anticipazioni colturale perdute (si va da 2.500 a 4.000 €/ha) sia perché è saltata l’intera programmazione delle semine degli ortaggi che non potranno riprendere prima di 15-20 giorni sempre se il tempo darà una tregua”. Al di la delle eccezionali piogge questi allagamenti sono il rovescio della medaglia della siccità estiva, in pratica danni per gli agricoltori e per l’intera economia della nostra provincia in parte potrebbero evitabili con una migliore manutenzione del territorio e, soprattutto, con la necessità di accelerare al massimo la realizzazione del complessivo programma di azioni strutturali definito dall’autorità di bacino Liri-Garigliano connesso alla salvaguardia dell’uso e del governo della risorsa idrica superficiale e sotterranea, nonché al piano di interventi nei settori della bonifica, dell’irrigazione dei campi, dell’idrico civile e della depurazione del comprensorio del Fucino. Un progetto che impegnerà risorse pubbliche per circa 160 milioni di euro come riferito recentemente dall’Assessore regionale Di Paolo in risposta ad una interrogazione del Consigliere regionale Di Pangrazio. Sui danni provocati dall’ondata di maltempo abbattutasi nel comprensorio fucense in questi giorni si registra così l’intervento della Coldiretti L’Aquila che chiede alle autorità politiche provinciali e regionali interventi immediati a favore delle aziende agricole danneggiate. «A seguito delle abbondanti e persistenti precipitazioni di questi giorni e della liquefazione della neve nel circondario fucense l’altezza dell’acqua ha raggiunto un livello che supera di quasi un metro il limite massimo – ha dichiarato il presidente della Coldiretti L’Aquila, Salvatore Di Benedetto – provocando l’allagamento dell’80% del territorio fucense e, di conseguenza, danni ingenti alle colture in atto, chiediamo pertanto che sia riconosciuto lo stato di calamità naturale». Il valore dei danni è ancora in fase di quantificazione, ma per Coldiretti sono ormai chiari i segni che queste piogge stanno lasciando facendo presagire un’annata ancor più difficile per un’agricoltura che, pur svolgendo un ruolo di difesa e mantenimento del territorio, vive uno stato di sempre più penalizzante difficoltà. La confederazione provinciale degli agricoltori auspica pertanto che siano messe in atto al più presto tutte le misure necessarie affinché sia garantito il giusto sostegno a un comparto già fortemente segnato dalla sfavorevole congiuntura economica. Con l’obiettivo di fare il punto della situazione, oltre alle già inoltrate segnalazioni formali, la Coldiretti L’Aquila, ha organizzato per lunedì pomeriggio un incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali.