Capistrello. Rinviati a giudizio il sindaco, Francesco Ciciotti (allora consigliere), e gli ex consiglieri, Moreno Di Cintio e Aldo Pizzi per le offese e lanci di monetine contro l’ex primo cittadino Antonino Lusi. Il fratello del senatore del Pd, Luigi Lusi, quando scoppiò il caso Margherita, fu bersagliato politicamente tanto che parte della minoranza, allora composta tra gli altri dai consiglieri Ciciotti, Di Cintio, Pizzi, insorse e chiese le dimissioni sue e dell’amministrazione comunale. La maggioranza, dal canto suo, reagì convocando un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini la situazione. Fu proprio in quell’occasione che Di Cintio, secondo l’accusa, distribuì un volantino “nel quale offendeva l’altrui reputazione, in particolar modo del sindaco di Capistrello e dei componenti della giunta, il cui contenuto riportava le seguenti frasi: vergognatevi ci avete sputtanato per tutta l’Italia andate via non vogliamo ladri in casa nostra, ricacciate i soldi che avete rubato, non basta quello che avete mangiato a Roma, volete mangiarvi anche Capistrello?”. Sempre in quella occasione, rievocando lo storico episodio di vent’anni prima che vide protagonista Bettino Craxi all’uscita dell’hotel Raphaël di Roma, il consigliere Pizzi e il consigliere Di Cintio lanciarono delle monetine “all’indirizzo del tavolo della presidenza, offendendo l’onore e il decoro dei relatori e dei presenti pronunciando le seguenti parole: ladri, siete dei ladri, vergogna ladri, ladri i miei soldi ladri”. Qualche giorno dopo venne convocato un consiglio che inevitabilmente sfociò in una diatriba tra la maggioranza e l’opposizione. Il sindaco Ciciotti, allora consigliere, intervenendo “offendeva l’onore del sindaco Lusi pronunciando le seguenti parole: lei dice che non è coinvolto e non ne sa nulla. Lei comunque vive in un appartamento ristrutturato con i soldi della Margherita. La deve finire, la deve finire uno che rifiuta il confronto su alcuni argomenti vuol dire che ha la coda di paglia e come dicono a Capistrello tiene la faccia di mattone…potete considerarvi quaquaraqua che devono restare sotto terra come vermi…saltimbanchi”. In quell’occasione Di Cintio “durante il consiglio comunale di Capistrello registrava e diffondeva sul sito web www.capistrellonews.blogs.it il proprio intervento, nel quale screditava il sindaco e la giunta comunale con numerosi riferimenti alle vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto con il senatore Luigi Lusi, fratello del sindaco di Capistrello Antonino, così offendendo l’altrui reputazione”. Per quanto accaduto il sindaco Lusi e i suoi, difesi dall’avvocato Fernando Romano, presentarono una denuncia e a distanza di quasi quattro anni il pubblico ministero, Vincenzo Barbieri, ha deciso di rinviare a giudizio i tre consiglieri. “E’ una vicenda spiacevole”, ha commentato il primo cittadino Ciciotti, “non si possono usare le parole di una discussione di consiglio comunale per poi denunciare. Tante volte siamo stati offesi dalla maggioranza ma non abbiamo certo reagito in questo modo. Sono fiducioso e credo che la vicenda si risolverà”. L’udienza si terrà il 26 marzo.