Celano. E’ arrivato il giorno della verità. Oggi le parti in gioco decideranno definitivamente cosa fare nella vicenda del Cam che deve quasi un milione e mezzo al Comun. In vista della riunione di oggi pomeriggio, mercoledì 20 febbraio, al Comune di Celano, tra il sindaco senatore Filippo Piccone, gli avvocati del Comune, l’assessore regionale Angelo Di Paolo, il dirigente del servizio idrico regionale Pierluigi Caputi e il Comitato Cittadino “Acqua nostra” espressamente invitato, ognuno affila le armi per risolvere al meglio la vicenda che riguarda la gestione delle reti della città castellana. Il Comune di Celano si presenterà al tavolo di lavoro con una iniziativa promossa congiuntamente da maggioranza e opposizione che verte in due diffide rivolte al Cam : la prima diffida è relativa all’attivazione della delega ( entro 15 giorni dalla notifica della diffida stessa) a favore del Comune di poter prelevare i fondi presso la Unicredit banca derivati dal pagamento delle bollette pagate dai celanesi al Cam e la seconda diffida e quella che minaccia il rientro al Comune di Celano della disponibilità gestionale delle reti se entro trenta giorni dalla notifica della diffida il Cam non avrà provveduto al pagamento delle somme che deve al Comune, circa un milione e 400mila euro. Anche il Comitato Cittadino “ A tutela di Celano – Acqua Nostra” , rappresentato dal suo fondatore e portavoce Gianvincenzo Sforza e che si batte da mesi per rivedere la vicenda rapporti con il Cam, si è mosso con la stesura di un documento, inviato anche al Prefetto della Provincia dell’Aquila, in cui vengono ribadite le richieste avanzate agli Enti coinvolti attraverso una petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini. “Come comitato, in rappresentanza dei legittimi interessi dei cittadini- ha dichiarato Gianvincenzo Sforza portavoce del Comitato- ci faremo promotori di una serie di iniziative atte a rientrare in possesso delle sorgenti qualora il Cam disattenda le diffide del Comune di Celano”. “I celanesi- prosegue Sforza- sono stanchi di subire questa situazione che si sta sviluppando in questi ultimi anni solo ed esclusivamente a danno dei cittadini”. “Pur apprezzando l’iniziativa intrapresa dal nostro Comune- conclude Sforza- non attenderemo oltre la scadenza dei termini chiesti dal Comune con le diffide (il 28 febbraio) e già dal 1° marzo non escludiamo di attivarci per riprenderci, con qualsiasi mezzo, ciò che ci appartiene: le sorgenti e le reti per riportarle sotto il controllo del nostro Comune”. “Celano questa volta- hanno dichiarato alcuni membri del Comitato- dimostrerà di essere compatta e farà valere i propri diritti di cittadinanza attiva ”.