Avezzano. Messa in mora per un danno di oltre cinque milioni di euro per l’appalto dei lavori del nuovo Municipio. Una notifica è arrivata Dalla Corte dei Conti agli ex amministratori comunali, consiglieri e dirigenti del Comune di Avezzano, in carica o in servizio dal 2005 al 2009. Si contesta un danno di 5 milioni e 63mila euro, a cui sono da aggiungere 50mila euro a titolo di danno di disservizio, oltre gli interessi legali, la rivalutazione monetaria e l’eventuale spesa di giudizio. Queste le persone che hanno ricevuto, attraverso il Comune, la notifica di messa in mora: Massimo De Sanctis, ex dirigente dell’urbanistica, Paolo Santoro, direttore dei lavori del programma “Contratto di quartiere II”, Antonio Floris, sindaco tra il 2005 e il 2009, Vincenzo Ridolfi, assessore all’urbanistica nel 2008-2009, Iride Cosimati, vicesindaco tra il 2008-2009, Ernesto Gallipoli, Marco Boleo, Bruno Di Cola, Domenico Mancini, Maurizio Bianchini, tutti assessori tra il 2008 e il 2009. Gli interessati si sentono del tutto tranquilli anche perché il danno è tutto ancora da dimostrare così pure le eventuali responsabilità. “Per adesso non ci sarebbe nulla di preoccupante- ha precisato un avvocato-si tratta soltanto di un provvedimento cautelativo per impedire la prescrizione che nel caso di danno erariale è di 5 anni. Anche la cifra di 5milioni va presa con le molle ed è ancora tutta da dimostrare”. Gli interessati però hanno 30 giorni di tempo per rispondere alla Corte dei Conti ed inviare documenti utili alla propria difesa e a scagionarli definitivamente. L’inchiesta della Procura Regionale è partita dopo l’indagine avviata dal Pm, Maurizio Cerrato. Nell’aprile del 2015 fu dato incarico al Nos del Corpo Forestale dello Stato di effettuare gli accertamenti per verificare eventuali pregiudizi erariali. La Forestale ha accertato che il Comune di Avezzano aveva effettuato pagamenti pari a 5 milioni e 63mila euro. La Corte dei Conti contesta tra l’altro diverse carenze nella elaborazione del progetto esecutivo e “l’espletamento delle procedure interne al Comune, attivate e svolte in tempi “rapidissimi”. E non solo.” Mancanza fisica degli elaborati riguardanti le relazioni relative alla geologia, all’idraulica”. Inoltre sono assenti: “lo studio dell’impatto ambientale, i calcoli preliminari dell’impianto elettrico, il piano di sicurezza, l’elenco dei prezzi unitari”. E questi sono solo alcuni dei rilievi che vengono contestai agli ex amministratori. La Procura Regionale infine sostiene che il Comune ha “indebitamente pagato un’opera inutilizzabile e incompleta, ossia una bella struttura in cemento armato, priva di tutta l’impiantistica benché attrezzata con una inutile parete ventilata”.