Avezzano. Assolto anche in appello il consigliere comunale, Vincenzo Ridolfi, ex assessore all’Urbanistica del comune di Avezzano accusato di truffa aggravata per aver causato la lievitazione dei costi per la realizzazione del nuovo municipio. . Era stato assolto in primo grado il 3 aprile del 2015 e ora a distanza di due anni esatti il consigliere, difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia, esce definitivamente dall’inchiesta iniziata nel 2005-2006 grazie alla conferma della sentenza anche in Corte d’appello all’Aquila, davanti al collegio presieduto dal giudice Maria Gabriella Tascone. Già il procuratore generale Ettore Picardi aveva chiesto l’assoluzione, mentre in primo grado erano stati chiesti un anno e sei mesi di reclusione oltre a una multa di 1.500 euro.
L’edificio, costato finora oltre 5 milioni di euro, non è mai stato completato proprio a causa dell’eccessiva lievitazione dei costi. Ridolfi secondo l’accusa, aveva firmato una perizia stralcio di variante ai lavori che avrebbe consentito a una società di realizzare e migliorare la funzionalità dell’edificio con costi ulteriori, senza l’attuazione di procedure pubbliche di appalto. Sempre secondo il pm, la perizia di stralcio sarebbe stata realizzata allo scopo di aumentare i costi di realizzazione degli impianti, inizialmente previsti e progettati con costi al di sotto della media di mercato. Secondo le motivazione della prima assoluzione, “non solo non è emersa la prova di esistenza del reato di truffa ma, al contrario, l’imputato ha fornito la prova di insussistenza del delitto e ha dimostrato che non vi è stata condotta ingannatoria, poiché non sono stati posti in essere artifici o raggiri, né gli organi amministrativi del Comune sono stati indotti in errore”. Oltre che da Verdecchia, il politico avezzanese era difeso dall’avvocato Alfredo Iacone.