Avezzano. Il Comune deve sborsare 1,8 milioni di euro all’Irim per i lavori eseguiti al nuovo municipio. E’ quanto deciso dal lodo arbitrale sull’annosa vicenda che da anni comporta una guerra giudiziaria tra le parti con tentativi di conciliazione mai arrivati a destinazione. E questa quindi la quadra sulla questione economica di questa lunga controversia che si trascina da anni, dove entrambi le parti pretendono risarcimenti milionari per chiudere la partita.
Il consorzio d’imprese Irim che ha realizzato il nuovo municipio in via Aldo Moro, era arrivato a chiedere 17 milioni di euro di danni al Comune di Avezzano. Di contro, il Comune aveva chiesto un risarcimento di 12 milioni, pari alla somma valutata dal consulente del giudice in sede penale. E’ chiaro però che il Comune parte da una situazione di svantaggio, considerando il fatto che l’Irim non offre garanzie economiche e patrimoniali al pari di un ente, preso atto che risponde se non per il modesto capitale sociale di 100mila euro.
L’appalto per la realizzazione dell’edificio, già finito nel mirino della Procura e davanti alla corte dei conti che ha messo sotto accusa diversi amministratori dell’epoca, doveva portare alla realizzazione di un nuovo e innovativo municipio. Nelle intenzioni dell’amministrazione Floris, il Contratto di quartiere doveva dare vita alla nuova casa comunale. Oggi l’edificio, costato 6 milioni di euro, inizia a mostrare i segni del degrado e dell’abbandono. Un’intesa, quindi, potrebbe far scattare il completamento dell’opera messa in cantiere nell’ambito di un progetto ministeriale per rivitalizzare le periferie.
Il lodo arbitrale ha analizzato tutti gli aspetti della vicenda arrivando a una sintesi che vede il comune chiamato a sborsare la somma di 1,8 milioni. Sul caso è intervenuto il Commissario prefettizio Mauro Passerotti: “valuteremo, nei termini previsti, l’impugnazione del provvedimento, ci sono decisioni di nullità che hanno costituito oggetto di tutta la difesa dell’ente fin dall’origine della vertenza e oggi possono essere motivi di impugnazione”.
“I 42.500 avezzanesi, che dovranno ora intanto pagare quanto normativamente previsto”, ha affermato l’ex amministratore ROberto Verdecchia più volte in passato intervenuto sulla questione, “per poi eventualmente rifarsi in sede di appello sull’Irim srl, quando vi era possibilità di transigere all’esito della consulenza espletata. Non rimpiangerò mai l’esito della votazione dell’08 giugno scorso in tema di doppia sfiducia a chi ci aveva amministrato per 23 mesi e qualche giorno, ma chi è chiamato ad amministrarci dovrebbe ricordarsi che deve pensare a fare gli interessi dei cittadini e non il mero burocrate di turno, visto che non ne abbiamo bisogno alcuno”.