Avezzano. Un anno e sei mesi di reclusione ed una multa di 1.500 euro. Questo quanto chiesto dal pubblico ministero per Vincenzo Ridolfi, ex assessore all’urbanistica del comune di Avezzano e attuale consigliere comunale, accusato di truffa aggravata, per aver causato la lievitazione dei costi per la realizzazione del nuovo municipio della città. La vicenda, iniziata nel 2005-2006 riguarda la realizzazione di un edificio nella zona nord di Avezzano che avrebbe dovuto ospitare tutti gli uffici comunali. L’edificio, costato finora oltre 5 milioni di euro, non è mai stato completato proprio a causa dell’eccessiva lievitazione dei costi. Durante la requisitoria, il procuratore della Repubblica, Maurizio Cerrato, ha definito l’attuale struttura “uno scatolone di cemento armato fruibile solo per piccioni e vandali”. Ridolfi secondo l’accusa, ha firmato una perizia stralcio di variante ai lavori che avrebbe consentito ad una società di realizzare e migliorare la funzionalità dell’edificio con costi ulteriori, senza l’attuazione di procedure pubbliche di appalto. Sempre secondo il pm, la perizia di stralcio sarebbe stata realizzata allo scopo di aumentare i costi di realizzazione degli impianti, inizialmente previsti e progettati con costi al di sotto della media di mercato. L’udienza è stata aggiornata al 3 aprile 2015 per le conclusioni della parte civile,rappresentata dall’avvocato Leonardo Cascere e della difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Verdecchia. Nell’ambito della stessa vicenda sono coinvolte altre tre persone, due tecnici e l’imprenditore che doveva realizzare l’opera, che hanno chiesto ed ottenuto il giudizio con il rito abbreviato.