Avezzano. “Legami di ferro” è il libro di Beatrice Ruscio che verrà presentato venerdì 15 giugno alle ore 18 presso la sala Irti della ex Montessori in via Fontana ad Avezzano. Interverrà, con l’autrice, l’assessore comunale all’ambiente Crescenzo Presutti. Modera Roberto Alfatti Appetiti, giornalista e portavoce del sindaco di Avezzano. Un libro che parla di una delle più grandi multinazionali del mondo, la brasiliana Vale e del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. Parla del quartiere Tamburi e di Piquiá de Baixo, di inquinamento e solidarietà, di storie di malattie e voglia di vivere, parla di idee, speranze, coraggio e determinazione. Un libro che vuole essere un ponte, capace di attraversare l’oceano e unire le voci, i cuori, le battaglie. Contro ogni forma di razzismo ambientale. Un libro che non è un semplice racconto, ma un viaggio che segue il percorso del minerale di ferro e tocca due continenti, due nazioni, Italia e Brasile, due realtà diverse eppure drammaticamente simili, mondi che si scoprono determinati a lottare insieme per il diritto alla vita e alla salute. ‘Legami di ferro’ partendo dalla città di Taranto, simbolo della lotta all’inquinamento, ha toccato varie città della Puglia e del resto d’Italia, stringendo alleanze tra i cittadini impegnati nella difesa dell’ambiente e della vita, contribuendo a creare solidi legami di amicizia. Più forti dell’acciaio, dei fumi e della rassegnazione.
L’autrice del libro Beatrice Ruscio, di Avezzano, traduttrice free lance e sceneggiatrice, in passato ha lavorato presso il Ministero dello Sviluppo Economico dove si è occupata si diffondere i principi delle linee guida OCSE sulla Responsabilità Sociale delle Imprese. Traduttrice volontaria per varie associazioni. Collabora in qualità di traduttrice e redattrice con l’associazione Peacelink seguendo, con particolare attenzione il caso di Taranto e l’inquinamento industriale. “Questo libro”, racconta Ruscio, “nasce da un viaggio, da una missione del cuore, che ci ha portati dall’altra parte del mondo a confrontarci con popoli tanto lontani da noi eppure, così incredibilmente vicini. Parla di legami di ferro, sporchi e inquinanti come quel minerale che dal Brasile arriva fino a Taranto, a ricoprire e contaminare ogni cosa ma, anche, dei legami ben più solidi e inattaccabili che si sono creati tra le persone. Legami nati dalla consapevolezza di vivere lo stesso dramma, dalla stessa voglia di rivalsa nei confronti di un sistema non più sostenibile e dalla stessa sete di giustizia. Legami veri, che niente e nessuno potrà spezzare. È un libro che parte da lontano, dalle miniere del Carajás in Brasile per arrivare fino al quartiere Tamburi di Taranto e che speriamo possa far conoscere, riflettere e toccare i cuori di tante persone. Perchè il diritto alla salute, il diritto a vivere in una città sana, il diritto alla vita, non devono avere bandiere, nè confini”.