Il sindaco di Tagliacozzo continua la lunga guerra sulla sua bacheca Facebook nei confronti della nostra testata dovuta a motivi di cui non conosciamo il genere.
Una guerra che in passato si è manifestata anche con la nota lite temeraria, che suscitò perplessità nell’intero mondo dell’informazione non solo abruzzese. Lite contro di noi e contro altri giornali che il sindaco e alcuni assessori poi furono costretti a ritirare.
Stavolta il pretesto è stato quello legato al bollettino giornaliero sul coronavirus. A differenza degli altri giorni, in quello odierno, tra i positivi risulta anche una persona residente a Tagliacozzo. Come specificato nel nostro articolo (che tutti possono leggere) dalla protezione civile, i casi fanno riferimento alla residenza sanitaria che, in parole più semplici, è la residenza. Ripetiamo residenza non “di origine” come vuol far credere il sindaco. Quindi il comune di residenza. Quale altro parametro potrebbe avere la protezione civile per geolocalizzare una persona in Italia. I bollettini nazionali, in tutti i comuni d’Italia, vengono fatti così. E noi della stampa non possiamo sapere gli spostamenti di ogni persona. Non possiamo sapere se dei 300 casi di Pescara 100 vivono a Tortoreto o a Chieti. Neanche lo stesso Comune di Pescara è in grado di saperlo. Come potrebbe saperlo la protezione civile e di conseguenza come potrebbe saperlo MarsicaLive? L’importante è che però questa cosa venga scritta ed evidenziata. Cioè come abbiamo fatto noi. Questo non è bastato però a evitare quello che avevamo previsto.
Infatti, come ogni giorno abbiamo così pubblicato il consueto bollettino che MarsicaLive fa ormai dall’inizio dell’emergenza nella Marsica e che AbruzzoLive fa nel territorio abruzzese. Un lavoro che portiamo avanti con fatica e con l’impegno di tanti giornalisti che ogni giorno sudano per informare la popolazione su una questione così drammatica come questa emergenza.
Il risultato qual è stato?
Il solito post del sindaco di Tagliacozzo con critiche nei confronti della nostra testata. Una testata che ha semplicemente la colpa di aver riportato i casi giornalieri così come da bollettino.
Ma è chiaro che qualche sindaco utilizza anche queste occasioni di emergenza, anche nel giorno di Pasqua, per scrivere sulla propria bacheca Facebook non informazioni utili ai cittadini, ma anche critiche alla stampa. Contrariamente a quanto affermato dal sindaco la donna è residente a Tagliacozzo e non a Pescara.
Che cosa avrebbe dovuto fare MarsicaLive per evitare questa reazione quando ha visto che nell’elenco dei positivi risultava una persona residente a Tagliacozzo? Precisamente una donna che risulta residente in una via del centro, a pochi passi da Piazza Obelisco?
Omettere questa informazione conoscendo il sindaco della città e prevedendo la sua scombinata reazione?
Qualcuno della redazione ha previsto che non avendo comunicato per primo lui in quanto sindaco il caso di positività di una donna residente a Tagliacozzo sarebbe potuto andare su tutte le furie e avrebbe potuto prendersela di nuovo con la nostra testata.
Qualcuno dei nostri giornalisti ha pensato che il sindaco avrebbe subito scritto sulla sua bacheca Facebook che magari la persona si trova attualmente in un’altra località. Cioè la stessa cosa che sottolinea ogni volta la protezione civile nel bollettino.
In Italia alla stampa non vengono comunicati dati specifici sulle persone positive perché la protezione civile si limita a comunicare il numero dei casi in base alle residenze. Anche a Celano, ad esempio, per fare un esempio che si trova nello stesso territorio, le persone positive pur essendo residenti a Celano si trovano da molto tempo in una clinica di Sulmona, ma non per questo vengono conteggiate dalla protezione civile come persone di Sulmona o residenti a Sulmona. Anzi, è stato lo stesso sindaco di Celano, per trasparenza, a segnalare alcuni suoi concittadini come positivi, anche prima della stampa. Senza rivelarne ovviamente le generalità.
Perché per Tagliacozzo avremmo dovuto utilizzare un metodo diverso da quello utilizzato in tutta Italia dalla protezione civile?
Solo che qualcuno della nostra redazione ha pensato che, se pur sottolineando ed evidenziando in maniera chiara questi argomenti, visto che di mezzo c’era il comune di Tagliacozzo, e quindi conoscendo le presumibili reazioni, ciò non sarebbe stato sufficiente a fermare queste critiche alla testata.
Qualcuno di noi ha pensato che sotto alla bacheca del sindaco ci sarebbero stati ovviamente, tutti i commenti dei suoi amici di Facebook che avrebbero dato per buone le sue affermazioni, indipendentemente dalla verità, indipendentemente dal bollettino ufficiale, e magari senza neanche aver letto l’articolo.
Qualcuno ha pensato che, prima di pubblicare il bollettino, dovevamo cancellare dall’elenco della protezione civile il caso di Tagliacozzo e scrivere nella giornata di oggi solo gli altri due casi che facevano capo a un altro comune.
Ma alla fine abbiamo deciso che non potevamo depennare il nome del comune di Tagliacozzo solo per paura delle presumibili e reiterati critiche del sindaco sulla sua bacheca Facebook. Non potevamo farci spaventare da qualche critica. Avremmo fatto un torto a chi lavora quotidianamente per raccogliere questi dati come i laboratori abruzzesi, chi lavora ogni giorno, anche a Pasqua, per fornire questi dati in Italia all’opinione pubblica e ai media per essere riportato durante la conferenza stampa nazionale delle 18.
Non ce la siamo sentiti di depennare quel nome.
Come non l’abbiamo depennato in un altro caso simile, in cui anche allora il primo cittadino era venuto a sapere solo successivamente al nostro articolo della presenza di una persona positiva residente nel suo comune.
Insomma, sapevamo che ci sarebbe stato il solito attacco, ma abbiamo voluto portare avanti fino in fondo il nostro compito senza artefatti e senza cancellare il nome di Tagliacozzo da quel bollettino.
Soprattutto abbiamo pensato che non potevamo mentire ai lettori soltanto per paura di essere criticati da un sindaco. Anche se sapevamo che ciò sarebbe accaduto.
Quindi, il sindaco potrà scrivere anche fiumi di parole finché sarà sindaco e anche quando non lo sarà più sulla propria bacheca Facebook, e potrà ricevere tutti i Mi piace che vuole dai suoi fans. Ma non riuscirà a spaventarci.
Noi dobbiamo rispondere a oltre 90mila lettori che ci seguono ogni giorno e a cui delle polemiche del sindaco di Tagliacozzo non importa nulla, cercando di essere onesti intellettualmente e deontologicamente. Chissenefraga delle critiche del sindaco.
Siamo consapevoli che ci esponiamo ogni giorno agli insulti di decine di persone, ma siamo altrettanto convinti che dobbiamo rendere conto a tutte le altre migliaia di lettori, senza farci intimorire dalle critiche di chi prova senza riuscirci a minare la nostra decennale credibilità dimostrata da un numero di lettori sempre crescente nella Marsica e in Abruzzo e di un numero di fans (101mila AbruzzoLive + 51mila MarsicaLive) sempre più alto.
Non basteranno poche righe del sindaco a intimorirci e a farci scrivere con timidezza o a impedirci di informare i lettori quando si tratta di un comune o di un altro.
Il sindaco potrà scrivere anche fiumi di querele da consegnare in procura, ma non riuscirà a fermare la libertà di stampa, non riuscirà a compromettere il diritto dei lettori di ricevere un’informazione libera e onesta e di conoscere la verità. Facciamo questo da oltre 10 anni e non ci faremo fermare adesso.
Ovviamente tutte le affermazioni in oggetto nei confronti della nostra testata sono al vaglio dei nostri legali che valuteranno se questi post e questi commenti siano definibili critiche o insulti.
La redazione